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HOCKEYElias Bianchi: "Non credo ci sia la fila per allenare l'Ambrì"

12.04.12 - 07:03
L'attaccante dell'Ambrì analizza la sfida di giovedì che potrebbe mandare in vacanza la squadra biancoblù
Keystone
Elias Bianchi: "Non credo ci sia la fila per allenare l'Ambrì"
L'attaccante dell'Ambrì analizza la sfida di giovedì che potrebbe mandare in vacanza la squadra biancoblù
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AMBRÌ - Questa sera, giovedì 12 aprile, l’Ambrì vuole e deve chiudere la stagione. L’occasione è ghiottissima, alla Valascia accorerà il pubblico delle grandi occasioni. Dopo tante e cocenti delusioni il popolo biancoblù vuole finalmente mettere fine a questo tribolato campionato in cui più volte si è temuto il peggio: “Vogliamo chiuderla”, ha detto l’autore della terza rete realizzata lunedì a Langenthal Elias Bianchi. Dopo la fine della stagione Kevin Constantine, staff tecnico e dirigenza dovranno sedersi intorno ad un tavolo ed analizzare alla perfezione tutto quanto non è funzionato in questi otto mesi.

Elias Bianchi, siete pronti a chiudere la stagione?
“Sicuramente, abbiamo una gran voglia di terminare il campionato. Daremo tutto affinchè ciò succeda”.

In gara-4 il Langenthal è sembrato un po’ stanco. Cosa ne pensi?
“È stata una partita molto dura, fisicamente loro erano molto presenti. Forse un po’ di stanchezza si cominciava a far sentire, ma credo che abbiano comunque lottato. Non è stata una passeggiata come forse potevano dimostrare i tanti tiri che abbiamo effettuato”.

Alla Valascia non sarà il caso di fare festa in caso di vittoria…
“Da parte nostra ci sarà un po’ di sollievo perché non è mai facile trovarsi nella situazione in cui siamo. Mi auguro di non vedere seggiolini sul ghiaccio, però credo che in caso di vittoria si passerà una bella serata con i tifosi. Da festeggiare comunque non c'è tanto”.

Come giudichi la tua stagione a livello personale?
“Ho cominciato bene, poi ho avuto un calo. Nelle ultime partite mi sembra di essermi ripreso un po’. Ma non bisogna vedere soltanto i gol. Ogni giocatore ha il suo ruolo, ci sono diversi lavori da svolgere. Io, Schlagenhauf, Grassi, Casserini e Schultess nei playout avevamo il compito di giocare contro la prima linea degli avversari e credo che in questo senso abbiamo lavorato bene. Poi se arrivano i gol tanto meglio, ma una checker-line deve badare soprattutto a non prenderle. Chiaro che della mia seconda parte di regular season non sono tanto felice”.

A livello di squadra a tuo avviso cosa non è funzionato nella seconda parte di stagione?
“È difficile da dire. Per una compagine come la nostra avere gli stranieri che girano è sicuramente qualcosa di molto importante, in aggiunta credo che le assenze di Westrum e Kariya sono pesate molto sul nostro rendimento. Se guardiamo la LNA è già difficile arrivare a fare i playoff, se ci aggiungiamo infortuni e sfortuna diventa molto complicato. Nei playout comunque credo che, nonostante abbiamo perso le due serie con Langnau e Servette, eravamo molto vicini all'avversario”.

Com’è il rapporto della squadra con Constantine?
“Io con Kevin mi sono sempre trovato bene, è chiaro non tutti hanno lo stesso rapporto con l’allenatore. Non è facile per un tecnico quando riceve tante critiche, però a mio avviso ha svolto un buon lavoro. In tanti chiedevano la testa di Constantine, ma io credo che sia da ammirare che sia rimasto dov’è. Sicuramente anche lui ha fatto i suoi errori e lui stesso li ha ammessi. Se avesse ascoltato tutte le critiche credo che Kevin se ne sarebbe già andato. Poi sappiamo tutti che allenare un club come l’Ambrì non è facile. Non credo ci sia la fila di allenatori desiderosi di guidare i leventinesi. Lui è venuto in Ticino senza famiglia e si sta spaccando in due per questa società”.

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