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GERMANIA / SVIZZERAFisco, "Quando si tratta di soldi, gli svizzeri non guardano in faccia a nessuno"

02.02.10 - 10:20
In Germania ampi strati sociali chiedono più severità contro chi evade il fisco e Merkel promette battaglia. Nel caso dei 1.500 nomi di possibili evasori ancora un colpo pesante alla reputazione della Svizzera in Germania
Keystone
Fisco, "Quando si tratta di soldi, gli svizzeri non guardano in faccia a nessuno"
In Germania ampi strati sociali chiedono più severità contro chi evade il fisco e Merkel promette battaglia. Nel caso dei 1.500 nomi di possibili evasori ancora un colpo pesante alla reputazione della Svizzera in Germania

BERLINO - "Quando si tratta di soldi, gli svizzeri non guardano in faccia a nessuno". E' questo uno dei luoghi comuni tedeschi nei confronti di un popolo, quello svizzero, che negli ultimi tempi subisce ancora un attacco alla sua immagine, tanto cara ai confederati.

"Sono antipatici quelli svizzeri che si vantano di essere migliori e più ricchi degli altri soltanto perché hanno il passaporto rossocrociato". Tra i pareri raccolti tra i tedeschi dei ceti popolari non sono molti quelli che hanno una immagine positiva del nostro paese. Nella nostra piccola inchiesta si riflette il vento gelido che intercorre tra i due paesi.

La Germania sta vivendo una profonda crisi sociale ed economica. Un tedesco su dieci necessita degli aiuti sociali e la classe media si sente sempre più minacciata dalla povertà e dalla disoccupazione. E la rabbia e il senso di frustrazione e di incertezza cresce in ampi strati sociali della popolazione.

Ed è in questo contesto che il cancelliere tedesco Angela Merkel ha deciso di accettare l'acquisto dell'ormai famoso cd rom contenente i nomi di presunti 1.500 evasori fiscali tedeschi. La Bild oggi titola che ora a tremare sono i ricchi evasori: "Per loro nessuna pietà". "Ogni persona ragionevole sa che l'evasione fiscale deve essere punita. Perciò deve essere tentato tutto il possibile per poter accedere ai dati di possibili evasori fiscali tedeschi" ha dichiarato la Merkel ieri.  

Secondo l'edizione online della Frankfurter Allgemeine Zeitung Online i dati dei 1500 tedeschi riguarderebbero clienti del Credit Suisse, il secondo istituto bancario elvetico. Finora sono comunque indiscrezioni. La sola certezza è che la Germania chiede di accedere più facilmente ai dati fiscali di detentori tedeschi di conti in Svizzera non soltanto in caso di frode fiscale, ma anche di evasione.

Per il Governo federale a Berna non è un bel momento. Anche perché non è soltanto la Germania ad attaccare il segreto bancario svizzero. Il caso UBS negli Stati Uniti, la Francia e l'Italia sono altri fronti aperti. Il Consiglio federale sembra, ancora una volta, preso alla sprovvista spianando il terreno ai critici di un governo, rappresentante di un modello di rappresentanza e di concordanza ormai superato dai tempi. Il mondo è cambiato, ma a Berna tutto sembra immutato e immutabile. 

p.d'a.
 

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