Cerca e trova immobili

TURCHIA«Scappavo calpestando i corpi a terra». E intanto l'Isis rivendica: «Siamo stati noi»

02.01.17 - 09:29
I ricordi dei sopravvissuti alla strage di Capodanno
«Scappavo calpestando i corpi a terra». E intanto l'Isis rivendica: «Siamo stati noi»
I ricordi dei sopravvissuti alla strage di Capodanno

ISTANBUL - La notizia è arrivata all 9.25 di questa mattina: l'Isis ha rivendicato l'attentato in discoteca ad Istanbul la notte di Capodanno. Questa mattina i media di oltre confine hanno riportato il racconto dei sopravvissuti italiani. 

«Ci stavamo sedendo al nostro tavolo e all’improvviso, vicino all’ingresso, si è alzata una nuvola di polvere e di fumo. Poi abbiamo sentito distintamente gli spari», è questo l’inizio dell’incubo di Sefa Boydas, calciatore del Beylerbeyi SK, una squadra di Istanbul, testimone della strage.

Il centrocampista ricorda l’inferno ed è incredulo di fronte al bilancio delle vittime. «Dicono che sono morte 35-40 persone ma devono per forza essere molte di più. La gente ha iniziato a scappare da tutte le parti, calpestando chi cadeva a terra. Molti devono aver perso la vita così...».

L’istinto è stato più forte della paura per il calciatore, mentre molte persone sono anche svenute per lo shock, spiega. «La mia fidanzata aveva i tacchi alti così l’ho sollevata di peso e me la sono caricata sulle spalle». Il 20enne ha camminato sopra ai corpi delle persone a terra, nei suoi occhi solo le vie di fuga. «Alcuni sono saltati nelle acque del Bosforo per mettersi al sicuro. Non so come sono riuscito a scappare, sono davvero sconvolto».

Il ricordo più nitido sono le urla. «Le grida della folla erano cento volte più forti di qualsiasi urlo dei terroristi. Non ho visto chi sparava, sentivo gli spari e vedevo la gente in fuga. Ma la polizia si è mossa in fretta».

Conferma la velocità degli accadimenti anche uno dei sopravvissuti italiani: «Tutto è successo in pochi secondi: stavamo festeggiando e all’improvviso abbiamo visto entrare una persona forse vestita di rosso che ha aperto il fuoco. Una raffica rapidissima. Ci siamo buttati a terra e poi siamo usciti con tutti gli altri». Il ragazzo, che lavora a Istanbul, stava festeggiando il Capodanno con quattro amici italiani.

Come spiega a TeleRadioCittà «la gente stava mangiando. Nel momento in cui sono stati esplosi i primi colpi è scattato il panico. La raffica è durata qualche secondo. Una volta terminata, siamo corsi verso l’uscita dove c’erano decine di persone».

E il ragazzo sostiene che gli assalitori fossero «almeno due. Per quanto abbiamo potuto capire, mentre uno apriva il fuoco dalla scalinata della pista da ballo, ce n'era un secondo che sparava al piano di sopra, dove si trova il ristorante giapponese. Ma tutto è durato solo una frazione di secondo». Questa informazione non viene confermata dalle autorità.

La paura era presente anche prima del tragico evento. «Siamo sotto shock e abbiamo fretta di rientrare in Italia - conclude il ragazzo - per allontanarci anche fisicamente da una città in preda alla paura. Abbiamo resistito il più a lungo possibile perché il lavoro è importantissimo, ma questa cosa ci ha segnati».

Per la prima volta l'Isis rivendica in lingua turca

Oltre che in arabo, per la prima volta il comunicato di rivendicazione dell'Isis per la strage al 'Reina' nightclub, è stato diffuso anche in lingua turca.

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE