L’accusa: «È un omicidio pianificato». I genitori: «È stata lei a voler completare il rituale»
HYDERABAD - Solo il giorno prima Aradhana Samdhariya, una 13enne indiana, aveva portato a termine i 68 giorni di digiuno previsti dalla sua religione ed era stata portata in trionfo per le strade della sua città, Hyderabad, per celebrare il traguardo. Il 3 ottobre scorso, però, la giovane è morta stroncata da un infarto. Ora un’associazione per la protezione dei minori chiede che i suoi genitori siano arrestati e condannati.
«È un omicidio pianificato e crudele. Abbiamo chiesto alla polizia che i genitori e il sacerdote siano arrestati», ha dichiarato a Reuters Achyuta Rao, presidente onorario della Balala Hakkula Sangham. Seguace come la sua famiglia del Gianismo, antica religione indiana, Aradhana Samdhariya sarebbe stata costretta dai genitori a sopravvivere per 68 giorni senza mangiare e bevendo soltanto acqua, denuncia l’associazione.
I genitori sostengono invece che la giovane abbia voluto continuare il digiuno nonostante i loro inviti a interromperlo. «Non abbiamo tenuto nascosto niente. Tutti sapevano che Aradhana stava digiunando. Venivano e si facevano dei selfie con lei e ora c’è chi ci punta col dito accusandoci di averle permesso di digiunare per 68 giorni», lamenta il nonno Manekchand Samdhariya, sentito da Ndtv.
La polizia ha avviato un’indagine sull’accaduto e sentito i genitori di Aradhana.