A dirlo è il segretario dell'ONU Guterres
NEW YORK - «La brutalità perpetrata da Hamas non potrà mai giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese». Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres al Consiglio di Sicurezza.
«Siamo tutti consapevoli che Israele ha iniziato la sua operazione militare in risposta ai brutali attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre - ha ricordato allo stesso tempo, condannando «senza riserve questi attacchi» e dicendosi «sconvolto dalle notizie di violenza sessuale».
«La gente di Gaza guarda nell'abisso. La comunità internazionale deve fare tutto il possibile per porre fine a questa dura prova. Esorto il Consiglio a non risparmiare alcuno sforzo per spingere per un cessate il fuoco umanitario immediato, per la protezione dei civili e per la consegna urgente di aiuti salvavita. Gli occhi della storia stanno guardando, è tempo di agire», ha aggiunto Guterres, evocando nuovamente una «spirale da incubo umanitario». «Non esiste una protezione efficace dei civili, nessun posto a Gaza è sicuro», ha aggiunto.
«Le condizioni per l'effettiva consegna degli aiuti umanitari non esistono più», ha proseguito Guterres. «Il punto di passaggio a Rafah non è stato progettato per centinaia di camion e rappresenta un grosso collo di bottiglia, ma anche se fossero consentiti rifornimenti sufficienti a Gaza, intensi bombardamenti e ostilità, le restrizioni israeliane ai movimenti, la carenza di carburante e le comunicazioni interrotte rendono impossibile per le agenzie delle Nazioni Unite e i loro partner raggiungere la maggior parte delle persone bisognose. Anche il sistema sanitario di Gaza sta crollando mentre i bisogni aumentano», ha aggiunto.
Intanto, il voto della bozza di risoluzione in Consiglio di Sicurezza Onu che chiede il cessate il fuoco umanitario a Gaza è stato rimandato almeno al tardo pomeriggio (la notte svizzera). Lo hanno comunicato diplomatici dell'organo delle Nazioni Unite.
«Serve tempo per negoziare, un veto sarebbe un fallimento del Consiglio di Sicurezza», ha commentato l'ambasciatore francese all'Onu, Nicolas de Rivière. Usa e Gran Bretagna si sono opposti al testo preparato dagli Emirati Arabi Uniti.
«Il regime occupante e dell'apartheid è molto più avanti nella competizione con l'Isis a livello di vari tipi di crimini», ha dal canto suo scritto su X il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian pubblicando una foto dei militanti di Hamas catturati dall'Esercito israeliano e accusando Israele di «genocidio, infanticidio e utilizzo di armi vietate».
Amirabdollahian ha anche criticato gli Stati Uniti per il loro sostegno verso l'amministrazione israeliana. «Il continuo sostegno della Casa Bianca per i crimini di guerra del regime israeliano porterà a un collasso strutturale delle istituzioni internazionali», ha aggiunto il ministro della Repubblica islamica.