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CALCIOLa nuova vita di Marco Grassi senza la frenesia del pallone

02.12.09 - 10:03
L’ex attaccante della Nazionale ed ex presidente del Chiasso ha preso una pausa di riflessione e si è staccato completamente dall’ambiente. "Seguo la Svizzera come tifoso e lavoro nel ramo immobiliare"
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La nuova vita di Marco Grassi senza la frenesia del pallone
L’ex attaccante della Nazionale ed ex presidente del Chiasso ha preso una pausa di riflessione e si è staccato completamente dall’ambiente. "Seguo la Svizzera come tifoso e lavoro nel ramo immobiliare"
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CHIASSO – La sua è stata un’uscita di scena dolorosa, che ha avuto ripercussioni anche sul piano privato, ma Marco Grassi resta un innamorato del pallone che ha lavorato con passione. “È andata male – ammette – e sinceramente mi dispiace per il Chiasso, perché per quattro anni di fila eravamo sempre davanti ed una promozione avrebbe probabilmente cambiato tante cose. Senza aiuti non ce l’ho più fatta e la situazione la conosciamo tutti…”.

Marco Grassi, 41 anni, padre di tre figli, giocatore di successo in Svizzera (Zurigo, Chiasso, Servette e Sion) e all’estero (Rennes, Monaco, Cannes, Lione e Nizza), ha staccato la spina dopo quel 2008 burrascoso e oggi è impegnato nel ramo immobiliare. “Collaboro con lo studio d’architettura di mio padre, ma è un periodo delicato anche in questo settore”.

L’ultima partita del Chiasso alla quale ha assistito sembra lontanissima, ma ha voluto partecipare come tifoso alla trasferta in Lituania della Nazionale, lui che con la maglia rossocrociata ha disputato ben 31 partite (con 3 gol). “È stata più che altro una trasferta di svago, ma sono naturalmente contento che la Svizzera si sia qualificata per un altro grande appuntamento. Abbiamo raggiunto un livello eccezionale, supportato dagli exploit dei giovani come i campioni del mondo della Under 17. Ottmar Hitzfeld, che stimo molto, ha praticamente a disposizione due formazioni, mentre ai miei tempi eravamo molto più tirati. Adesso l’obiettivo per il Sudafrica deve diventare il quarto di finale!”.

In Ticino, il cuore di Marco batte sempre per il Chiasso, ma a distanza segue anche le altre squadre. “Il Lugano è davvero forte e questa dovrebbe essere la stagione giusta per salire, anche perché non vedo grandi antagoniste, mentre il Locarno fa un lavoro straordinario con i giovani. La posizione del Bellinzona è un po’ più delicata e credo che con il nuovo allenatore l’obiettivo della salvezza attraverso lo spareggio sia più che realistico”.

L’ex presidente rossoblù segue con particolare attenzione il Basilea, al quale – nel 2000 – aveva portato l’australiano Scott Chipperfield. “Non ho più rinnovato il patentino di agente FIFA, perché dopo Raffael (che ha girato allo Zurigo e quindi all’Hertha Berlino, ndr) non mi sono più occupato di trasferimenti. Lo Young Boys ha 7 punti di vantaggio ma nel calcio svizzero sono pochi perché in primavera ci sono ancora due scontri diretti, anche se la squadra di Petkovic ha un rendimento impressionante. Il Basilea, comunque, è ancora in corsa”.

(RP)

Foto d'apertura: archivio Ti-Press

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