Cerca e trova immobili

TICINO"L'incubo suina è una bufala. È un'influenza come un'altra"

18.11.09 - 15:31
Il dottor Werner Nussbaumer spara su case farmaceutiche e classe politica: "Ci sono troppi interessi economici in ballo. Il bambino di Basilea probabilmente sarebbe morto comunque".
None
"L'incubo suina è una bufala. È un'influenza come un'altra"
Il dottor Werner Nussbaumer spara su case farmaceutiche e classe politica: "Ci sono troppi interessi economici in ballo. Il bambino di Basilea probabilmente sarebbe morto comunque".

LUGANO “Basta con gli allarmismi. L’influenza suina esiste. Ma non è così grave come si pensa. E la maggior parte delle sue vittime sarebbe morta comunque”. È un fiume in piena il dottor Werner Nussbaumer, medico noto per i suoi esperimenti sulla canapa in passato. Dal suo punto di vista l'incubo pandemia è una bufala gigantesca. E neanche di fronte alla notizia della prima vittima svizzera, un neonato di Basilea,  cambia idea. “Soffriva di una malformazione cardiaca – dice – e aveva anche altri problemi. Insomma, probabilmente sarebbe morto anche a causa di qualsiasi altra influenza”.

Eppure da stamattina si parla di “prima vittima della suina in Svizzera”. Come lo giustifica?
“Ci sono enormi interessi economici in ballo e nessuno ha il coraggio di dire come stanno le cose veramente”.

Sta per caso dicendo che la suina non esiste?
“Il virus esiste ed è molto contagioso. Ma è un’influenza come un’altra. Forse anche meno grave. Il grado di mortalità dovuto direttamente alla suina in realtà è basso. I politici e i responsabili dell’Organizzazione mondiale della sanità tendono a esagerare. Anche per evitare critiche nell’eventualità, remota, in cui la situazione dovesse effettivamente precipitare. Questo può essere comprensibile. Ma c’è dell’altro”.

Cioè?
“A livello federale ci sono molti politici che ruotano attorno all’industria farmaceutica. Esiste una vera e propria lobby che non ha interesse a tranquillizzare la popolazione. Ora parlo della Svizzera, ma evidentemente il discorso vale anche per gli altri Stati”.

Qualche anno fa l’aviaria è sparita quasi per incanto, dopo mesi di panico. Accadrà la stessa cosa per la suina?
“Ho paura di sì. E nel frattempo le case farmaceutiche avranno fatto tanti soldi. Francamente io capisco i dubbi di quei cittadini che iniziano a temere di essere presi in giro”.

C’è chi sostiene che le persone nate dopo il 1970 siano più a rischio. È vero?
“Negli anni ’70 circolava già un virus del genere. In questo senso chi è nato dopo, non essendo ancora stato a contatto con lo stesso virus, è più sensibile. Ma con questo non voglio assolutamente dire che gli “under 30” rischiano tutti di star male, di finire all’ospedale o addirittura di morire a causa della suina. Capiamoci”.

Scusi, ma lei non vaccina i suoi pazienti?

“Solo quelli che sarebbero a rischio anche per gli altri generi di influenza. Cioè chi soffre di malattie cardiovascolari o polmonari, eccetera… Gente che è già confrontata con determinati problemi e che, dunque, è molto più debole di fronte a un virus. Gli altri li tranquillizzo. Ci vuole criterio. E spero che tanti miei colleghi la pensino come me. Per lottare contro la suina bisogna mangiare tanta vitamina C, tanta frutta e tanta verdura per intenderci. Il vaccino, per le persone normalmente sane, è superfluo”.

Alcuni sospettano che il vaccino sia pericoloso…
“Diciamo che ci possono essere effetti collaterali. È pur sempre composto da elementi come il mercurio che non fanno bene al corpo. Ma comunque, se è questo che vuole sapere, non si muore a causa del vaccino”. 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE