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SCI FREESTYLEIl volo olimpico di Debby Scanzio visto a testa in giù

17.11.09 - 12:54
La 23enne leventinese che difende i colori dell’Italia è pronta per una stagione molto impegnativa in cui vuole essere protagonista ai Giochi di Vancouver 2010. "Ho tanta fiducia".
Jussi-Pekka Kinnunen, Deborah Scanzio, Gilles Neuenschwander (Ti-Press/Carlo Reguzzi)
Il volo olimpico di Debby Scanzio visto a testa in giù
La 23enne leventinese che difende i colori dell’Italia è pronta per una stagione molto impegnativa in cui vuole essere protagonista ai Giochi di Vancouver 2010. "Ho tanta fiducia".
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Deborah Scanzio, 23enne di Piotta, è una fra le migliori interpreti del freestyle e Mariano Botta ha presentato la sua stagione olimpica per LaRegione Ticino.

GIUBIASCO - A volte il mondo visto... a testa in giù regala prospettive diverse, spesso impensabili (di questi tempi magari anche migliori). Immaginate di volteggiare nell’aria fine del ghiacciaio di Zermatt con davanti agli occhi l’imponenza e il fascino del Cervino.

Emozioni uniche, forti, importanti. Deborah Scanzio, leventinese che da anni difende i colori dell’Italia, sa cosa vuol dire “volare” in mezzo alle montagne. Le gobbe del freestyle l’hanno “rapita” da tempo e con il grande impegno che ci mette in tutte le cose che fa, anno dopo anno è cresciuta fino ad arrivare ad essere una fra le più brave del mondo.

Un impegno oneroso sotto tutti i punti di vista, ma che la 23enne di Piotta, sta affrontando con tutte le sue forze. Niente viene lasciato al caso. A cominciare dallo staff. «Ho trovato persone giuste per me con le quali mi trovo bene e so lavorare al meglio. Dall’agosto dello scorso anno il mio allenatore personale è Jussi-Pekka Kinnunen, ex competitore e valido tecnico. Inoltre sa darmi la necessaria tranquillità e per me, agitata di natura, è fondamentale. Sa calmare il gioco quando occorre. A livello di condizione fisica ormai da cinque anni seguo i programmi preparati da Gilles Neuenschwander e i risultati si vedono. Un percorso di base che aiuta sotto tutti i punti di vista, non ultimo evitando i possibili infortuni. Poi c’è la presenza come preparatore mentale di Roberto Joss. Abbiamo modificato un po’ l’approccio per trovare ancora maggiore serenità. Per me è un sostegno necessario e devo dire che ogni volta che parlo con Roby alla vigilia delle varie sfide, mi trovo bene e arrivano anche buone prestazioni. Tre punti di riferimento nella mia vita sportiva e ognuno con le proprie peculiarità. Un grande aiuto insomma».

La stagione olimpica è partita da molto lontano. «Dalla... fine del mondo. Il debutto stagionale sulla neve infatti è avvenuto a cavallo fra agosto e settembre a Ushuaia nella Terra del Fuoco. Sulle piste argentine (le stesse dove si sono allenati i nostri discesisti con Mauro Pini, ndr) non abbiamo perso un giorno dei 18 pianificati. Anche per Jussi era la prima volta in Patagonia. Esperienza davvero bella. Poi al rientro Zermatt è diventata il nostro campo-base, il tutto completato da sedute di water-jump in Austria e anche a Tenero. “Camp” condivisi con i compagni della squadra azzurra. Io ho il mio gruppo, ma c’è collaborazione fra di noi e con il responsabile della nazionale, il ticinese Mike Leoni».

Cosa è cambiato nella tua tabella di marcia? «È aumentato in maniera consistente il numero dei giorni sulla neve che sono passati da 30 a 50, meno quelli sul water-jump da 25 a 10, senza dimenticare poi la condizione atletica. Abbiamo voluto puntare maggiormente sulla tecnica, cercando di correggere i punti deboli come l’atterraggio. Sono molto soddisfatta di quanto sono riuscita a fare. Fra gli accorgimenti c’è una posizione sugli sci più bassa rispetto al passato, con un diverso angolo di flessione delle ginocchia. L’azione diventa così più efficace, veloce oltre che elegante».

Fra un po’ ci saranno i primi veri confronti. «Sto bene, sono preparata a puntino e pronta, ma è ovvio che solo le prime uscite agonistiche daranno delle risposte precise (e la conferma della selezione olimpica). Dal 25 sarò in Finlandia a Suomu a casa di Jussi quindi, suo papà ha in pratica creato lassù la stazione di sci. Affineremo la condizione prima di due gare di Coppa Europa il 5 e 6 dicembre, poi il 12 ci sarà l’inizio della Coppa del Mondo con replica il 16 a Meribel. Quindi pausa natalizia prima della tournée nordamericana con tappe a Calgary (pista nuova che non conosco), Deer Valley e Lake Placid. Quindi ritorno a casa per un po’ di riposo prima di partire per i Giochi di Vancouver (prova prevista il 13 febbraio). Vorrei arrivare al via al top della forma fisica e mentale e farò di tutto per rispondere presente». Debby è pronta a “volare”.

Foto d'apertura: Ti-Press/Carlo Reguzzi

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