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HOCKEYIl Lugano e Geo Mantegazza ricordano con affetto Beat Rüedi

30.10.09 - 15:47
L’ex stella dell’hockey svizzero, che vinse 12 titoli con il Davos e il bronzo olimpico con la nazionale nel 1948 ed ha aiutò la società bianconera a diventare grande, si è spento alla soglia di novant’anni
Geo Mantegazza ha lavorato con Beat Rüedi (Ti-Press/Samuel Golay)
Il Lugano e Geo Mantegazza ricordano con affetto Beat Rüedi
L’ex stella dell’hockey svizzero, che vinse 12 titoli con il Davos e il bronzo olimpico con la nazionale nel 1948 ed ha aiutò la società bianconera a diventare grande, si è spento alla soglia di novant’anni
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LUGANO - La famiglia bianconera ricorda con affetto Beat Rüedi, spentosi alle soglie dei novant'anni nel Piemonte, dove viveva con la moglie Daria.

Beat Rüedi giunse a Lugano, convinto da Cuccio Viglezio, praticamente in coincidenza con l'apertura della pista di Noranco ed oltre a fungere da trascinatore sul ghiaccio quale stella di prima grandezza del firmamento hockeystico nazionale (12 titoli con il Davos, 57 volte rossocrociato, bronzo olimpico nel 1948), entrò nella vita sociale del club con tutto il suo entusiasmo e la sua competenza.

Rüedi fu l'esempio per tutti. Ottimo giocatore ed allenatore, tra il 1955 e il 1958 diede anima e corpo al sodalizio ancora alle prese con problemi adolescenziali.

Se il Lugano di allora divenne maggiorenne, gran parte del merito per aver dato la spinta decisiva fu suo e di Gigi Bellasi che non si arresero di fronte allo scetticismo generale verso l'hockey su ghiaccio a Lugano.

A prescindere dal suo valore in pista, Rüedi si meritò la carica di socio onorario dell'HCL per il suo impegno nell'ambito della progettazione e della costruzione della Resega, inaugurata ufficialmente il 1. dicembre 1957 con la partita tra le Nazionali di Svizzera e Italia.

Mentre un giovane Geo Mantegazza si occupò dei calcoli statici, Beat Rüedi supervisionò e diresse i lavori con particolare attenzione a tutti i dettagli tecnici.

Indelebili resteranno le sue doti sportive, evidenziate quando il Lugano disputò i suoi primi campionati ufficiali, festaggiando nel 1956 la promozione in prima divisione.

Ma un posto d'onore negli annali del club Beat Rüedi lo conquistò soprattutto per la sua abilità nel muoversi a tutto campo per realizzare quello che allora era ritenuto un sogno: la pista artificiale della Resega.

Ai familiari giungano le più vive condoglianze dalla dirigenza, dai collaboratori e da tutte le persone storicamente vicine all'Hockey Club Lugano.

Area Comunicazione Hockey Club Lugano

Foto d’apertura: Ti-Press/Samuel Golay

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