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ISRAELEIl Papa in Israele delude gli ebrei, Knobloch: "Un fossato tra noi e il Vaticano"

12.05.09 - 10:45
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Il Papa in Israele delude gli ebrei, Knobloch: "Un fossato tra noi e il Vaticano"

TEL AVIV - "Delusione in Israele per il discorso del Pontefice a Yad Vashem" (Haaretz). "Il discorso deludente" (Maariv). "L'occasione perduta del Pontefice" (Yediot Ahronot). Dopo aver anticipato che nella intera visita di Benedetto XVI ("il Papa tedesco") in Israele il momento saliente sarebbe stato il suo ingresso nel Museo della Shoah di Gerusalemme, la stampa israeliana concorda oggi nel riferire con toni di delusione il suo discorso in quella circostanza.

"Avarizia verbale del Papa" -
In diversi commenti viene rilevato che nove anni fa Papa Woytila seppe, al contrario, emozionare e commuovere profondamente gli israeliani: cosa che non sembra sia avvenuta ieri. Su Haaretz lo storico Tom Segev critica la "avarizia verbale" del Papa che "ha parlato di ebrei 'uccisi', come se fossero stati vittima di uno spiacevole incidente stradale". Maariv e Yediot Ahronot lamentano da parte loro che Benedetto XVI "non ha chiesto perdono".

Negli ampi servizi sulla visita viene riferito anche, come "momento di imbarazzo", il polemico discorso anti-israeliano tenuto da un religioso islamico al cospetto di un Papa "molto contrariato". Sono anche riportati due eventi commoventi che hanno segnato la giornata di ieri: l'incontro del Pontefice con i genitori del soldato israeliano Ghilad Shalit da tre anni prigioniero di Hamas a Gaza ("Un momento di speranza", titola Maariv), e la sua stretta di mano con il ministro Yossi Peled che da bambino, nel Belgio occupato dai nazisti, fu cresciuto da una famiglia cristiana.

"Al suo contatto ho provato un brivido in tutto il corpo. In un attimo mi sono sentito di nuovo come da bambino, quando la domenica andavo in chiesa ad Anversa", ha ricordato Peled.

I dubbi della comunità israelita di Germania -
Anche dalla Germania arrivano le critiche della comunità israelita che, per bocca della portavoce Charlotte Knobloch, ha espresso la sua delusione per il fatto che il Pontefice non abbia avuto il coraggio di distanziarsi da Richard Williamson, il vescovo negazionista della Confraternita di Pio X, che non riconosce l'Olocausto. A Tagesthemen Knobloch ha parlato di "un fossato tra gli ebrei e il Vaticano". La portavoce degli ebrei di Germania ha auspicato l'apertura degli archivi riguardanti i rapporti tra Papa Pio XII e il nazismo durante gli anni delle dittature fasciste e le scuse della Chiesa Cattolica per la persecuzione degli ebrei nei secoli.

La preghiera del Venerdì Santo -
Un altro punto delicato è la questione dell'Oremus et pro perfidis Judaeis, la preghiera cristiana per la conversione dei giudei del Venerdì Santo. Due anni fa Benedetto XVI ha esteso le possibilità di celebrazione della Messa Tridentina ed ha riaperto le discussioni sull'interpretazione del passaggio in cui si traduce in "Preghiamo per i perfidi giudei" oppure "Preghiamo per i giudei increduli". La questione non ha mancato di suscitare interrogativi nella comunità ebraica, timorosa di un ritorno all'uso liturgico tridentino.


Fermati islamici presso la spianata delle moschee

Mentre papa Benedetto XVI visitava la Spianata delle Moschee di Gerusalemme, la polizia israeliana ha fermato nelle sue vicinanze una decina di attivisti islamici.

Secondo la polizia, erano impegnati nella distribuzione di volantini in cui esprimevano contrarietà alla visita del Papa ed incitavano a dimostrare contro di lui durante la sua prossima visita a Nazareth, in Galilea.

ATS / red
 

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