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ITALIAContromano in tangenziale: "Voleva ucciderla!"

28.07.15 - 11:55
La dichiarazione shock della psicologa Elvira Reale: "È un tentato femminicidio"
Contromano in tangenziale: "Voleva ucciderla!"
La dichiarazione shock della psicologa Elvira Reale: "È un tentato femminicidio"

NAPOLI - "Voleva ucciderla. Quanto ha fatto è un chiaro indicatore di tentata violenza su una donna. L'alcool? Non c'entra nulla. Si tratta di un tentato femminicidio". Sono sconvolgenti le affermazioni di Elvira Reale, responsabile dello sportello antiviolenza dell'ospedale San Paolo. La sua è una posizione ben precisa in merito alle responsabilità della morte di Livia Barbato, la 22enne che ha perso la vita nell'incidente in tangenziale avvenuto nella notte tra venerdì e sabato scorso.

Insomma, la giovane fotografa non sarebbe morta per un errore dovuto alla corsa folle di un uomo ubriaco. Ma per un "tentato femminicidio".

La nota psicologa, che sull'argomento ha scritto diversi libri, ha aggiunto: "Appena ho sentito la dinamica dei fatti ho capito che si trattava di violenza psicologica finalizzata all'uccisione della donna. Guida spericolata e a fari spenti nel 10 per cento dei casi è un indicatore di tentato femminicidio per terrorizzare la vittima e ottenere da lei una sorta di accomodamento".

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, prima di accelerare il 29enne avrebbe detto alla fidanzata “adesso ti faccio vedere io”. Questa l'ipotesi della Reale. "Lei, terrorizzata, ha cercato di salvarsi, spostandosi sul sedile posteriore. Ma l'impatto con l'altra auto che arrivava in direzione opposta è stato troppo violento e la donna non ce l'ha fatta. Questo è tipico di chi terrorizza la vittima negli attimi precedenti la morte e che viene – per così dire – aiutato dal fatto di aver bevuto tanto. In poche parole lui ha spento i fari, ha fatto inversione a U e poco prima le ha detto quella frase minacciosa, avvisandola di ciò che di lì a poco avrebbe fatto. Una tecnica psicologica dunque, per terrorizzare la partner".

Cosa può aver spinto il 29enne a voler ammazzare la fidanzata? "I familiari della vittima hanno parlato di “amore assoluto”. Ma questa frase ha già in sè insita l'idea – sbagliata – di possesso e gelosia. Non è amore un 'amore assoluto'".

Il pomeriggio del 24 luglio, d'altra parte, sul suo profilo Facebook la vittima aveva postato una foto fatta da lei ad un modello, di cui aveva scritto il nome e accanto al quale aveva fatto un cuore. Forse questo post ha suscitato la gelosia del fidanzato?

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