Le sequestrano un cane: 3 sono troppi per la legge

Il caso di una ragazza del Luganese alle prese con la nuova legge sui cani pericolosi
MALCANTONE - V. è una ragazza che ha sempre avuto la passione per i cani, una passione così forte da spingerla a trasferirsi in una casa adiacente al bosco nel Malcantone, dove ha potuto prendersi due cani, un rottweiler e un incrocio tra labrador e boxer.
B., la sua vicina di casa, ha anche lei un rottweiler che, nel marzo 2010, ha dato alla luce 3 cuccioli. Visto che il rottweiler di V. era gravemente malato e avrebbe dovuto essere soppresso a breve, la ragazza ha accettato volentieri di occuparsi di uno dei tre cuccioli, chiamato Irony.
Legge sui cani - Qui entra in gioco la nuova legge cantonale sui cani, che sottopone cani di 30 razze potenzialmente pericolose alla richiesta di un'autorizzazione, necessaria solo se l'animale è nato dopo il 1° aprile 2009. Irony fa parte di questa categoria, al contrario del precedente rottweiler.
V. inizia da subito a frequentare dei corsi per cani a cadenza settimanale presso il Centro cinofilo "Le coccinelle" di Muzzano e presenta la domanda di autorizzazione per il possesso del suo Irony. Il 3 novembre 2010 si accorge però che, al contrario di quanto le era stato detto, la cinofila in questione non può rilasciare il permesso e quindi scrive al Cantone per farsi consigliare una cinofila autorizzata. Inizia quindi un nuovo corso, questa volta alla Cinofila Trodo di Quartino, con ottimi risultati, a detta degli organizzatori.
Intanto le condizioni di Sayco, il rottweiler più anziano, peggiorano repentinamente e V. si trova costretta a sottoporlo ad eutanasia. La soppressione del cane viene immediatamente comunicata all'Ufficio di veterinaria.
Nel frattempo V. si occupa pure di costruire una recinzione alta oltre 1,90 m intorno al giardino di casa, in modo che essa sia conforme ai criteri dell'Ufficio di veterinaria. Il tecnico del Comune certifica l'avvenuto adeguamento della recinzione e V. aspetta quindi con tranquillità e fiducia l'arrivo dell'autorizzazione per il suo Irony: tutti i criteri sembrano essere stati rispettati.
Arriva la decisione - In data 22 agosto 2011 le viene finalmente recapitata la decisione per Irony: a sua grande sorpresa, l'autorizzazione le viene negata, con l'intimazione a "cedere il cane ad un nuovo proprietario o struttura che possa garantire il rispetto della legislazione sui cani e sulla protezione animali entro il 15 settembre 2011".
Tra le motivazioni figura che "considerato come lei sia già detentrice di altri due cani e come questo incida sulla capacità gestionali, soprattutto nell'ottica dell'uscita quotidiana che ogni detentore, in base alla legislazione federale sulla protezione degli animali, deve garantire al proprio animale. Osserviamo a questo proposito che un cane di razza soggetta a restrizioni può essere condotto a passeggio unicamente singolarmente." Nella lettera vengono inoltre citati un parere negativo del Municipio e una presunta inadeguatezza della recinzione.
Però uno dei tre cani in questione è morto, e la sua morte è stata regolarmente notificata; dei due cani restanti solo uno fa parte delle razze soggette ad autorizzazione; inoltre la recinzione ha ricevuto l'avallo del Comune.
Dopo tanti sforzi V. vive questa decisione come una palese ingiustizia: difficile capire su quali criteri si sia basato l'Ufficio di veterinaria per valutare il caso.
Il fatto che anche alla vicina di casa B. sia stato di recente sequestrato un cane non fa che rafforzare i suoi sospetti di un’applicazione troppo rigorosa e forse anche un po’ arbitraria della legge.
Tre cani sono troppi? - Dall'Ufficio del veterinario cantonale confermano che il numero di cani può essere un criterio decisivo per negare l'autorizzazione. Il dottor Bacciarini non vuole entrare nel caso singolo, ma sottolinea l'impossibilità di portare a passeggio tre o quattro volte al giorno 3 cani singolarmente, a meno di avere tantissimo tempo libero. Le autorizzazioni negate a livello cantonale sarebbero molto poche, ma "il cane deve essere tenuto in modo conforme, altrimenti l'autorizzazione non la possiamo dare".
Besomi, della Spab, sostiene invece che non esiste un numero massimo di cani che un proprietario può detenere. Il veterinario cantonale applica la legge valutando diversi criteri, tra i quali il parere del Comune riveste una particolare importanza. "Il primo preavviso è quello del Comune, che poi lo gira al veterinario cantonale."
"Il Comune solitamente valuta i recinti, controlla che i cani non possano fuggire". Ma anche in caso di un parere comunale ritenuto ingiusto "c'è sempre la possibilità di ricorrere."
Alla protagonista di questa vicenda non resta che sperare nel successo del ricorso, altrimenti Irony rischia di lasciare la sua casa e finire in un canile della protezione animali. Sarà questo il migliore destino per lui?



