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SVIZZERAAll'università di Zurigo è guerra tra Svizzera e Germania

04.12.11 - 12:28
Lo sfogo di una professoressa tedesca: "Spero in un tracollo totale della Svizzera, così finirebbe la sua arroganza"
Keystone (archivio)
All'università di Zurigo è guerra tra Svizzera e Germania
Lo sfogo di una professoressa tedesca: "Spero in un tracollo totale della Svizzera, così finirebbe la sua arroganza"

ZURIGO - Scintille a Zurigo tra tedeschi e svizzeri. Sono molti i cittadini tedeschi che in questi ultimi anni hanno cercato e trovato fortuna nella città di Zwingli. E la città sta cambiando volto. Basta passeggiare per la città per accorgersene. L'alto tedesco si sta sempre più imponendo sul dialetto locale. Ma non è soltanto una questione di lingua. La massiccia presenza di tedeschi sta avvelenando il clima nell'università di Zurigo. A fine 2009 dei 479 professori dell'ateneo, 164 erano tedeschi, ossia il 34% del totale. Secondo l'UDC zurighese questo è il risultato dell'influenza della crescente lobby dei professori tedeschi nell'ateneo, che andrebbero ad assumere nuove leve in Germania, piuttosto che in Svizzera. Nel 2008 nel solo canton Zurigo sono arrivati quasi 15mila tedeschi, che rappresentano ormai la comunità straniera più numerosa.

E se tuttavia l'integrazione tra le due comunità, vista anche la stessa matrice etnico-culturale, non sembra un problema, è all'interno dell'ateneo zurighese che si registrano gli attriti più eclatanti. Oggi il Sonntag riporta il caso di una professoressa tedesca della facoltà di teologia (la cui sede si trova nei pressi del Großmünster) che ha augurato alla Svizzera la caduta e il totale crollo. Questo "augurio" è stato denunciato e riferito pubblicamente su una colonna dell'Aargauer Zeitung da Ursula Pia Jauch, professoressa svizzera in filosofia e storia della cultura all'università di Zurigo.

Nello scritto della professoressa zurighese si spiega che la collega tedesca avrebbe augurato tutto il male alla Svizzera perché una delle sue figlie sarebbe stata apostrofata con un insulto pesante: "Sauschwabenkind", ossia "Figlia di una scrofa sveva". "Schwabe", che tradotto letteralmente significa "svevo", in dialetto svizzero-tedesco assume una connotazione negativa e d'insulto e indica tutti i tedeschi, indipendentemente che arrivino dalla Svevia, dalla Franconia o dalla Sassonia. La professoressa, di cui non si conosce il nome, spera in un tracollo della Svizzera, che provocherebbe la fine dell'arroganza elvetica. Jauch si è detta scandalizzata dall'esternazione della collega  tedesca e ha denunciato il fatto sul giornale argoviese.

La zurighese, rispettando il detto "si dice il peccato, ma non il peccatore", non svela l'identità della collega tedesca. Ma bastano pochi minuti su internet per risalire a una professoressa della facoltà di teologia. La signora avrebbe esternato la sua ira a un ristretto numero di persone su un treno, di ritorno da un dibattito pubblico. E se in privato la professoressa tedesca spera nella fine del nostro paese, in pubblico mostra invece tutt'altro volto. In un'intervista la teologa spiega di essere arrivata a Zurigo, "luogo dove aveva sempre desiderato di vivere".

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