Il consigliere del Pd risponde al consigliere di Stato Norman Gobbi in merito alla creazione di un corridoio umanitario per i migranti
COMO - Continua il botta e risposta tra Gaffuri e Gobbi in merito alla questione migratoria e alla situazione “insostenibile” che si è venuta a creare a Como. Il primo round era stato innescato dal consigliere lombardo del Pd che aveva richiesto alla Svizzera di creare un corridoio umanitario che permettesse ai richiedenti l’asilo di attraversare il nostro paese per raggiungere la Germania.
«La politica fatta di “bla bla”» - Il Consigliere di Stato ticinese aveva risposto per le rime tramite il suo profilo Facebook accusando Gaffuri di una «politica fatta di bla bla» che vorrebbe solo «scaricare tutto sulle spalle della Svizzera». Una richiesta, infatti, che non sarebbe possibile da accogliere, visto che la «Germania ha allestito a Costanza un centro per il rinvio dei migranti illegali provenienti dalla Svizzera, simile a quello previsto nel Mendrisiotto».
«Noi parliamo di persone, loro di politica» - Ora, dopo i primi due “round” arriva il terzo. E il consigliere regionale del Pd picchia duro. «La differenza fondamentale con la Lega di Gobbi e quella di Maroni e in generale con tutto il centrodestra, è che noi parliamo di esseri umani, loro di politica».
«Abbiamo degli obblighi» - Ma Gaffuri ne ha pure per Maroni. «A tutti gli esponenti del centrodestra che a Milano stanno facendo il diavolo a quattro contro la grave e difficile situazione dei migranti, sfugge una considerazione: stiamo parlando di persone, di esseri umani, di cittadini di altre nazioni del mondo. Tra di loro non solo uomini adulti, ma intere famiglie, una miriade di giovani donne incinta o con bimbi spesso neonati tra le braccia e un numero impressionante di minori non accompagnati, che significa, se non è chiaro, ragazzini anche di 11, 12, 13 anni, completamente soli, lontanissimi da casa, con uno zainetto sulle spalle come unico bagaglio, verso i quali vi sono degli obblighi. Mi chiedo se vedano quello che succede attorno a loro o se tutto si riduca a una questione “politica”».
«La politica all'ultimo posto» - Gaffuri è convinto che la tragedia umana che queste persone stanno vivendo debba essere messa in primo piano. «La politica è l’ultima cosa che conta. E Gobbi dovrebbe saperlo, visto che il Canton Ticino ha sempre brillato per volontariato e solidarietà in tutti gli eventi catastrofici accaduti nel mondo. A dimostrazione di ciò, una delle loro principali associazioni è stata tra le prime ad accorrere in stazione a Como per portare aiuto».
«Trovare una soluzione umanitaria» - In seguito il consigliere lombardo cerca di ammorbidire un po’ i toni e lancia un appello. «Sarebbe facile ribaltare addosso a Gobbi l’accusa di fare lui una certa politica, quella dello scaricabarile, ma preferisco chiedere a lui e a tutte le istituzioni ticinesi e svizzere di mettere da parte le considerazioni meramente politiche e di pensare assieme a una soluzione valida per questi uomini, donne e bambini».
+ 12% di arrivi in Italia - L'Italia in luglio ha registrato un picco negli arrivi. Gli sbarchi sono aumentati del 12% rispetto allo stesso mese del 2015. Lo scrive Frontex, che stima in quasi 25'300 le persone arrivate nel nostro paese nel mese scorso, in maggioranza dalla Nigeria e dall'Eritrea. Frontex inoltre aggiorna ad un totale di circa 95'000 gli arrivi nei primi sette mesi del 2016, cifra «in linea con quella dello scorso anno». Nel Mediterraneo orientale a luglio il flusso ha registrato un -97%, con solo 1'800 persone intercettate fra Turchia e Grecia.