Lo ha detto il padre ad alcuni amici, membri della famiglia confermano su Facebook
VARESE - Oussama Khachia, il 30enne marocchino espulso dall'Italia, e poi dal Ticino perché ritenuto "persona pericolosa per l’ordine pubblico in Svizzera", è morto domenica.
Il padre dell'uomo, riferisce Varesenews, lo ha detto ad amici nella moschea di Varese. Alcuni componenti della famiglia hanno espresso su Facebook il cordoglio per il decesso, ma senza fornire ulteriori dettagli. Non sono al momento noti né il luogo né le circostanze della morte.
“Abbiamo ricevuto una telefonata da un amico che ci ha informato, ma non sappiamo nulla", dichiarano i parenti al portale varesino.
Khachia, lo ricordiamo, era domiciliato a Viganello e frequentava assiduamente la moschea di via Bottogno a Lugano. Dopo essere stato espulso dalla Svizzera potrebbe essersi recato in Marocco, ma non c'è nessuna conferma sui suoi spostamenti successivi. L'espulsione dall'Italia, la scorsa primavera, era stata motivata dalla pubblicazione sui social network di opinioni favorevoli allo Stato islamico, e in seguito Khachia era stato accusato di fare proselitismo pro-Isis.