L’imprenditore, residente a Lugano, non ci sta a essere accusato a suo dire ingiustamente
LUGANO - Ha generato molto sdegno la vicenda di una Ferrari posteggiata in un parcheggio per disabili su via Montenapoleone a Milano, condita con l'arroganza del proprietario così come descritta da chi quel posteggio aveva diritto di occuparlo. L’auto, targata Ticino, appartiene a Guido Malagutti, un imprenditore milanese residente da tre anni a Lugano, nel quartiere di Besso, che ha deciso di raccontare la sua versione.
«Sono vittima di un massacro mediatico per una mezza infrazione», racconta ai microfoni della RSI. L’uomo, un progettista di attrezzature di cantiere con quattro società iscritte al registro di commercio ticinese, sostiene che la sua Ferrari non si trovava sul parcheggio riservato ai disabili. A suo dire non avrebbe neppure aggredito l’uomo che lo ha avvicinato per chiedergli di spostare la sua auto: «È stato lui a venirmi incontro caricando il pugno dietro di sé. Io mi sono solo protetto allungando le braccia».
Guido Malagutti vuole raccontare la sua versione dei fatti. Il parcheggio per disabili sarebbe stato occupato «solo per venti centimetri» mentre era accostato in attesa della moglie e della figlia, secondo quanto spiega il suo legale, Angelo Maiello. E ci sarebbero delle foto che lo dimostrano - oltre alle immagini delle telecamere di sorveglianza acquisite dall’autorità giudiziaria -, in mano al programma “Striscia la notizia” che manderà in onda un servizio nella puntata di lunedì sera.
L’uomo con a bordo il figlio disabile e Guido Malagutti hanno nel frattempo sporto una querela reciproca.