La lettera disperata di una 30enne locarnese getta luce sul fenomeno dell'over-education in Ticino: laureati che si accontentano di impieghi "umili" pur di lavorare
LOCARNO - Giulia G. ha 30 anni, una laurea in marketing e comunicazione all'Usi, ottimi voti, parla quattro lingue: italiano, inglese, francese, tedesco. «Motivata, precisa, puntuale, organizzata» dice di sé. Ma bisognerebbe aggiungere: scoraggiata. La locarnese è una dei quasi 4mila giovani che, secondo l'Ufficio cantonale di statistica (Ustat), sono senza impiego in Ticino. Non studia e non lavora: quando presenta una candidatura per un posto, spesso, si sente rispondere che è «troppo qualificata», racconta. «Ho abbassato le pretese facendo domanda anche per posizioni di commessa o segretaria, ma niente da fare».
Numeri significativi - Stando a dati Ustat elaborati per tio.ch/20minuti, negli ultimi cinque anni il numero dei giovani tra i 25 e i 29 anni in cerca di lavoro è rimasto più o meno stabile: erano 1031 nel 2011, 1252 nel 2015 e 1227 l'anno scorso (il 7.4 per cento del totale). Le statistiche parlano di un 96 per cento di neo-laureati che trovano lavoro entro un anno: ma Giulia si è rassegnata ormai a far parte del 4 per cento che «nonostante tutto continua a essere tagliato fuori dal mondo del lavoro». Le aziende, afferma, «appena vedono la laurea o la mia età buttano via il Cv. A volte mi chiedo se non avrei fatto meglio a studiare di meno».
Giovani troppo "choosy"? - La 30enne locarnese non è senz'altro schizzinosa. Ma a sentire chi il lavoro ai giovani lo cerca per mestiere, qualche dubbio sulle cause del problema viene. L'Associazione no profit “18-24” si occupa di inserimento lavorativo dei neo-diplomati dal 2014: «In questi anni abbiamo accumulato una quarantina di ricerche fallite, posizioni lavorative per cui non abbiamo trovato alcun candidato» racconta la responsabile Cristina Pagani. «Tutti si lamentano della mancanza di lavoro, ma la verità è che noi non riusciamo a trovarli, questi ragazzi».
«Difficile trovare candidati» - Le professioni più richieste sono (neanche a dirlo) quelle della vendita. Gli stipendi? Partono dai 3300 franchi al mese alla prima esperienza. Purché però «l'età sia inferiore ai 24 anni» e il titolo di studio «non superiore al diploma di commercio» conclude Pagani. «In questi casi, posso assicurare, non c'è davvero la coda».
La lettera - Ma a Giulia intanto tocca rimanere a bocca asciutta. In una toccante lettera inviata alla redazione, la 30enne sfoga tutta la sua frustrazione. Ecco il testo per intero.
«Sono Giulia, nata nel locarnese nel 1988, laureata in comunicazione aziendale e marketing nel 2015 all'Università della Svizzera Italiana. Dopo la laurea ho lavorato per un anno per la confederazione, nello specifico per l'ufficio (...). Ero assistente al responsabile della comunicazione, era uno stage di un anno senza possibilità di assunzione. Poi sono dovuta ricorrere alla disoccupazione. Nonostante abbia sempre lavorato nei mesi estivi durante la mia formazione (liceo e università) per il festival del Film di Locarno, per una boutique di Ascona, per un avvocato e in una fiduciaria e nel periodo invernale per Locarno On Ice, non ho lavorato abbastanza, così ho potuto ricevere la rendita "solo" per un anno.
«In quest'anno di disoccupazione trascorso ho mandato circa tre curriculum al giorno, rispondendo alle offerte di lavoro sui vari siti ticinesi. All'inizio mi orientavo principalmente verso candidature che rispecchiassero il mio percorso di studi. Ora mi ritrovo a mandare candidature anche nei supermercati. Recentemente Lidl mi ha risposto che purtroppo non sono idonea alla candidatura di "impiegato della filiale"».
«Adesso mi ritrovo senza lavoro e senza una rendita di disoccupazione. Ho 29 anni, sono laureata, parlo molto bene l'inglese, il francese e me la cavo bene con il tedesco. Oltre alla facoltà di comunicazione aziendale ho anche studiato economia per qualche anno. Sono una ragazza motivata, precisa, puntuale, organizzata che ha tanta voglia di lavorare. Mi chiedo se, veramente, nel territorio ticinese non ci sia un lavoro per me. Non ho pretese ora come ora, ma nessuna candidatura va a buon fine. Il motivo? Mi manca l'esperienza.
E io come faccio a fare esperienza se nessuno mi da la possibilità di farla?»