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BELLINZONA«In Ticino i minori a rischio povertà sono uno su tre»

23.11.16 - 16:14
Il SISA invita il Governo a mettere a punto un pacchetto di misure che permetta di «migliorare l’accompagnamento e il sostegno ai genitori in difficoltà»
tipress
«In Ticino i minori a rischio povertà sono uno su tre»
Il SISA invita il Governo a mettere a punto un pacchetto di misure che permetta di «migliorare l’accompagnamento e il sostegno ai genitori in difficoltà»

BELLINZONA - «Se in svizzera un minorenne su 6 è a rischio povertà, il Ticino è uno su 3». Ad affermarlo è il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) che, preso atto dei risultati raggiunti ieri dalla Conferenza nazionale contro la povertà, si dice soddisfatto.

Confederazione, Cantoni e Comuni si sono infatti impegnati a «promuovere le opportunità educative dei bambini provenienti da famiglie socialmente svantaggiate» e a «fornire ai genitori un accompagnamento e un sostegno di qualità», con l’obiettivo di intervenire preventivamente contro la povertà fin dai primi anni di vita dei cittadini. 

La situazione in Ticino, sottolinea il SISA, è peraltro sensibilmente più grave rispetto al resto della Svizzera: «i dati più recenti (2014) ci mostrano come i tassi di povertà (CH: 6.5%; TI: 15%) e di rischio di povertà (CH: 13.5%; TI: 28%) sono mediamente il doppio di quelli nazionali. Possiamo quindi supporre che se in Svizzera un minorenne su 6 è a rischio di povertà, in Ticino questo rapporto dovrebbe avvicinarsi a ben uno su 3!».

Secondo il Sindacato, le autorità cantonali non avrebbero però previsto gli interventi che permettano di sostenere le famiglie in difficoltà e di tutelare i bambini e i ragazzi socialmente svantaggiati. «Da un lato, gli asili nido e i diversi sistemi di custodia nella prima infanzia restano un privilegio riservato alle famiglie benestanti - spiegano -, dall’altro, i servizi parascolastici (doposcuola e orario prolungato) nelle scuole pubbliche ticinesi non solo non sono stati ampliati, ma hanno addirittura subito delle riduzioni (nelle scuole medie l’offerta è calata del 15% tra il 2006 e il 2011)».

Vista la dichiarazione d’intenti della Conferenza nazionale, che chiama Cantoni e Comuni ad occuparsi di questa grave problematica, il SISA richiede pertanto al Consiglio di Stato ticinese di mettere a punto un pacchetto di misure che permetta di «migliorare “l’accompagnamento e il sostegno ai genitori in difficoltà”». «Tra queste suggeriamo: un ampliamento della rete pubblica di asili nido (prendendo in considerazione la cantonalizzazione di alcune strutture); un sensibile aumento dei sussidi cantonali per la frequenza di una struttura di custodia per la prima infanzia; un considerevole aumento dei servizi parascolastici (mense, doposcuola e orari prolungati) in ogni ordine della scuola dell’obbligo, ponendo come regola generale il diritto di ogni studente a consumare un pasto ad un prezzo socialmente sostenibile nella propria scuola (o in una struttura nelle vicinanze) e a frequentare un’attività extrascolastica gratuita in ogni giorno scolastico regolare; l’introduzione di lezioni di sostegno e di assistenza allo studio in ogni ordine scolastico, preferibilmente nella forma di attività parascolastica gratuita».

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