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LUGANOCerchi lavoro? La Cattedrale è a caccia di un sagrestano

15.04.16 - 19:32
La chiesa più grande del Ticino si congeda dal veterano Settimio Masciarelli, 4200 franchi al mese per chi lo sostituirà. Il parroco: «Ci serve qualcuno che vuole sgobbare».
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Cerchi lavoro? La Cattedrale è a caccia di un sagrestano
La chiesa più grande del Ticino si congeda dal veterano Settimio Masciarelli, 4200 franchi al mese per chi lo sostituirà. Il parroco: «Ci serve qualcuno che vuole sgobbare».

LUGANO - Occupava quella posizione da tanto tempo. Settimio Masciarelli, chiamato da tutti affettuosamente “Mimmo”, 77 anni, lascia il suo posto di sagrestano presso la Cattedrale di San Lorenzo a Lugano. Una grossa perdita per la chiesa più grande del Ticino. E così la parrocchia ha lanciato un singolare bando di concorso che scadrà il 29 aprile. La caccia al sostituto di “Mimmo” è aperta. «Cerchiamo qualcuno che abbia voglia di darsi da fare, di sgobbare - dice don Aldo Aliverti, parroco della Cattedrale-. Anche perché non si tratta di volontariato. Lo stipendio è di 4200 franchi al mese».

I compiti - Sarà una commissione composta da quattro persone, tra cui proprio don Aliverti, a valutare tutte le candidature. I requisiti? È lo stesso parroco a illustrarli. «Deve essere una persona che abbia una certa predisposizione per i lavori manuali. C’è tanta manutenzione da fare. Si spazia poi dalle pulizie alla cura del nostro giardino».

Sabato e domenica - Il casellario giudiziale del candidato deve essere, ovviamente, pulito. «Ed è preferibile che il potenziale sagrestano conosca anche un po’ il cattolicesimo. Dovrà preparare le funzioni, i vestiti dei preti, il necessario per le messe. Serve dunque una disponibilità a lavorare al sabato e alla domenica, in particolare in occasione delle funzioni religiose. Non è certo una cosa da tutti».

Continuità - Lo stipendio del sagrestano sarà assicurato direttamente dalla parrocchia. «Selezioneremo con pazienza la persona giusta. Anche perché vogliamo proseguire nel solco della tradizione. “Mimmo” ha sempre dato il massimo, lui rappresenta una sorta di memoria storica della Cattedrale, ha trascorso tra quelle mura una buona parte della sua esistenza. E per questo si è guadagnato la stima di tutti».

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