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Troppo caldo, muoiono anche i pipistrelli Alla stazione di Melide sono stati trovati alcuni esemplari che erano caduti dal rifugio
MELIDE - Nel mondo animale si contano altre vittime della canicola. Tre pipistrelli morti e quattro in difficoltà sono infatti stati trovati, nel weekend, alla stazione di Melide. In questi giorni non si parla dunque soltanto dei piccoli di rondone che, come già riferito da tio/20 minuti, si lanciano dal nido alla vana ricerca di un po’ di refrigerio. “Diversi pipistrelli – ci racconta un lettore – sono caduti dai loro rifugi situati nel sottotetto della stazione”. Rifugi dove attualmente si possono facilmente raggiungere e superare temperature di cinquanta gradi centigradi. In serata i quattro esemplari in difficoltà hanno comunque potuto riprendere il volo.
Segnalazioni in aumento - “In generale non sono rari i casi di mortalità nei rifugi” ci dice da parte sua Marzia Mattei-Roesli, responsabile del Centro protezione chirotteri Ticino. E aggiunge: “Non possiamo quindi essere certi che l’episodio rilevato a Melide sia dovuto all’ondata di calore ma è un’ipotesi plausibile. In effetti è anche vero che proprio in questi giorni di caldo stiamo ricevendo un numero maggiore di segnalazioni per pipistrelli caduti dai loro rifugi”.
Il caldo può anche aiutare - Non mancano comunque i pipistrelli che il caldo lo apprezzano. “Nel nostro cantone è presente una specie altamente minacciata, il vespertilio maggiore, che nell’estate 2003 ha registrato un aumento della popolazione proprio grazie alle temperature elevate” ci spiega infatti Mattei-Roesli. Può anche capitare che i pipistrelli lascino il loro rifugio durante il giorno. “Non è vero che l’animale è infastidito dalla luce del sole: se sceglie di uscire dalla colonia, può per esempio essere in cerca di un po’ di refrigerio”.
Recuperarli coi guanti - Quando si trova un pipistrello caduto, per raccoglierlo si raccomanda di utilizzare uno straccio e un guanto. “Meglio non toccarli a mani nude, per evitare un morso”. Si può dare un po’ d’acqua con un cucchiaino e poi appoggiarli su un punto elevato. “Per prendere il volo, si lasciano planare” conclude Mattei-Roesli.
