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CANTONEMinacce e lanci di pietre: "Paura per noi e per i cani"

03.02.15 - 06:17
Reti di recinzione tagliate, vetri rotti e lanci di pietre contro le operatrici della Protezione Animali
Fotolia
Minacce e lanci di pietre: "Paura per noi e per i cani"
Reti di recinzione tagliate, vetri rotti e lanci di pietre contro le operatrici della Protezione Animali

BELLINZONA - Proprietari (e custodi) di cani sull’orlo di una crisi di nervi. Padroni violenti prima con gli animali, magari, e poi con chi li ha presi a carico, persone e strutture. Lo dimostrano recenti episodi di vandalismo che hanno riguardato la sede di una Protezione animali del Sopraceneri. Gli operatori – che preferiscono restare anonimi – denunciano "una situazione insopportabile di paura e stress" a cui sono sottoposti "quasi ogni volta che avviene un sequestro di animali disposto dalle autorità". In particolare, negli ultimi mesi "abbiamo avuto vetri rotti a sassate, 'ramine' tagliate, pietre e minacce scagliate contro le operatrici, che durante il turno di notte si trovano da sole e indifese all’interno della struttura". 

“Serve un canile cantonale” - In alcuni casi, spiegano alla Protezione animali, è stato necessario addirittura l’intervento della polizia, per fermare ex-proprietari decisi a riprendersi "con la forza" l’animale sequestrato. La soluzione? "Una struttura centralizzata e custodita da guardie per i casi più problematici" propongono all’unisono i tre direttori delle Spa sopracenerine, salvo aggiungere poi, ciascuno, la medesima postilla: "A spese del Cantone però è difficile che accada".

Casi in aumento - Il veterinario cantonale Tullio Vanzetti conferma: "I casi sono noti al nostro ufficio e il fenomeno appare in leggero aumento". Che fare? Per Vanzetti "la soluzione ideale, realizzata in alcuni Cantoni, è quella di una struttura cantonale piccola ma sicura e “istituzionale”, dove ospitare temporaneamente i cani sequestrati per motivi di protezione animali, di sicurezza o sanitari. Nelle condizioni attuali collaboriamo con delle strutture private, mantenendo di regola riservato il nuovo luogo di detenzione".

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