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SVIZZERACon i tutor più sicurezza e meno multe

12.09.14 - 10:15
E i Cantoni non li vogliono perché con i radar normali si incassa di più. Marco Passalia (PPD): "Sì alla sicurezza, no alla "cassetta". Ci sono altri modi per risanare le casse dello Stato"
Nella foto d'archivio (Keystone) il dispositivo Tutor ad Arisdorf, installato sulla A2
Con i tutor più sicurezza e meno multe
E i Cantoni non li vogliono perché con i radar normali si incassa di più. Marco Passalia (PPD): "Sì alla sicurezza, no alla "cassetta". Ci sono altri modi per risanare le casse dello Stato"

BERNA - Due anni fa l’Ufficio federale delle strade ha installato due rilevatori della velocità media (Agk), da tempo utilizzato nella vicina Italia, e conosciuto come sistema tutor. Il test è stato incoraggiante: il flusso di traffico è migliorato e il numero di infrazioni al limite di velocità è diminuito in modo significativo. Sono state fatte molte meno multe.

Due anni dopo il sistema funzionante nel tunnel dell’Arisdorf rimarrà in funzione e uno è pronto a partire nel canton Vaud, tra Orbe e Vallorbe. Stop. Come mai, un sistema tanto promettente e che in tutta Europa mostra statistiche favorevoli non viene adottato su larga scala? “Per installare un Agk sono le polizie cantonali che devono rivolgersi all’Ustra, non viceversa”, spiega Guido Bielmann, portavoce dell’Ustra. Pare però che a Berna non ci sia la fila per richiedere sistemi tutor:  “Attualmente non c’è alcuna trattativa”. Ma non finisce qui: la Confederazione concede dei sussidi per l’acquisto di questa apparecchiatura. Per la polizia cantonale di Zurigo attualmente, ci fanno sapere, sono altri i progetti ad avere priorità. Così anche altri corpi.

Il consigliere nazionale Udc Ulrich Giezendanner, su nostra richiesta, afferma di non conoscere i motivi del disinteresse da parte delle amministrazioni, ma non nasconde di aver già sentito che il timore è quello: i normali radar fanno più multe. Il comandante della polizia urana, Reto Habermacher, ribatte l’accusa. “Non è questo, i radar servono ad aumentare la sicurezza”, ma per installare il tutor un tratto autostradale deve avere molti requisiti.

Marco Passalia, gran consigliere del PPD, saluta positivamente l’utilizzo di tutor: “I radar o i sistemi che fungono a monitorare la velocità per evitare che vi siano episodi di alta velocità pericolosi, svolgono una funzione fondamentale: mantenere la sicurezza e prevenire incidenti gravi.”

“Fatta questa premessa, siamo tutti d'accordo che i radar non debbano fungere da cassetta per finanziare i costi dello Stato. Segnale che abbiamo lanciato a più riprese, negli ultimi mesi, al Consiglio di Stato”.

Passalia polemizza con il Dipartimento delle istituzioni diretto da Norman Gobbi: "Ricordo che, in occasione delle ultime approvazioni di preventivi e consuntivi dello Stato del Canton Ticino, alla mia domanda esplicita al Consigliere di Stato se, effettivamente, non avremmo acquistato nuovi radar, lui aveva risposto negativamente. Peccato che poi ci siamo ritrovati sulla A2 un nuovo radar installato all’altezza di Bellinzona”.

Il deputato promuove il tutor a pieni voti: "Se esso è efficace nel prevenire tutti quelli che sono i problemi legati alla velocità,  ma non contribuisce al finanziamento delle casse dello Stato… ebbene, quest'ultimo aspetto mi interessa poco”.

"Diamo priorità alla sicurezza, assolutamente, in tutti i casi – ha spiegato Passalia - Delle casse dello Stato, se parliamo di radar, lo ripeto: ci interessa poco. Anche perché sono altri i modi per risanarle”. Secondo Passalia, i segnali giunti da Bellinzona hanno tutta l’aria di una politica di prevenzione stradale che mira principalmente all’incasso di multe: “ L'ultimo radar, che l’onorevole Gobbi ha fatto piazzare a Bellinzona, prevede un’entrata di almeno cinque milioni di franchi all'anno”.

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