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CANTONEDisagio negli hotel ticinesi dopo il voto anti-burqa

23.09.13 - 10:08
Imbarazzo tra il personale di fronte alle domande dei clienti islamici. Il presidente degli albergatori: "Giorni delicati, ma..."
Foto Ti-Press
Disagio negli hotel ticinesi dopo il voto anti-burqa
Imbarazzo tra il personale di fronte alle domande dei clienti islamici. Il presidente degli albergatori: "Giorni delicati, ma..."

LUGANO - Tira un’aria strana negli hotel ticinesi, all’indomani del voto che ha sancito il divieto di indossare il burqa in luoghi pubblici. Ed è uno stesso albergatore di Lugano ad ammetterlo: “I nostri clienti musulmani ci fanno tante domande sulla questione. Siamo un po’ imbarazzati”. Un disagio che è ben riassunto anche da Fernando Brunner, presidente di hotelleriesuisse Ticino. “In questi giorni probabilmente c’è un po’ di disagio per il personale di certi alberghi che ospitano persone provenienti da Paesi islamici. Ma c’era da aspettarselo. È normale”.

 

Cattiva pubblicità - La notizia del voto anti-burqa intanto ha fatto il giro del mondo, con toni, nella maggior parte dei casi, polemici. Per il Ticino turistico, già afflitto da mille problemi, non è una grande pubblicità… “Personalmente – dice Brunner – penso anche io che non sia proprio il massimo questa situazione venutasi a creare. Intendiamoci: le donne con il burqa che vengono in Ticino sono poche. Quindi il divieto, numericamente, non colpisce tante persone in maniera diretta. Però questo è un voto che può avere, comunque, un forte impatto emotivo sui musulmani. Chi è di fede islamica può sentirsi messo in discussione. Diciamo che non è un incentivo per il turismo”.

 

Tensione momentanea - Brunner, tuttavia, non vuole nemmeno drammatizzare. “Io non penso che i ticinesi abbiano detto ‘no’ al burqa per razzismo. Ma solo per una questione di principio. Un po’ come è stato fatto in Francia, già diverso tempo fa. La questione, in fondo, era chiara: consentire o non consentire la copertura del volto di una persona”. Per il futuro, il presidente degli albergatori ticinesi rimane comunque fiducioso. “Magari le prossime settimane saranno un pochino complicate. Ma sono convinto che con il tempo la situazione andrà a posto. Non bisogna creare allarmismi e ingigantire il problema”. 

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