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TICINOScudo, tanto rumore per nulla?

23.10.09 - 19:39
L'Ad di Credit Suisse Brady Dougan: "Pronti con la nostra piattaforma onshore in Italia". La portavoce di CS Ticino Cotti Musio: "La piazza ticinese in tutti i casi sarà la più toccata, ancora presto per fare previsioni"
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Scudo, tanto rumore per nulla?
L'Ad di Credit Suisse Brady Dougan: "Pronti con la nostra piattaforma onshore in Italia". La portavoce di CS Ticino Cotti Musio: "La piazza ticinese in tutti i casi sarà la più toccata, ancora presto per fare previsioni"

LUGANO - Quali gli effetti del famigerato scudo sulle banche svizzere? A quanto pare nulla o poco più. Per Credit Suisse "l'impatto sarà marginale". Lo ha affermato ieri l'Amministratore delegato dell'istituto elvetico, Brady Dougan spiegando che, nel Belpaese "la banca è ben posizionata per attirare i flussi oggetto dell'amnistia fiscale tramite la propria piattaforma onshore in Italia".

In Ticino? Tanto rumore per nulla? Gabriela Cotti Musio, portavoce di Credit Suisse Ticino, non si sbilancia, anche se non nasconde i probabili effetti negativi per la piazza finanziaria del nostro cantone: "L'affermazione del nostro CEO è da contestualizzare in una realtà che vede il nostro gruppo attivo in più di 50 paesi, con più di 1.200 miliardi di franchi di patrimoni gestiti - ha precisato Cotti Musio - è chiaro che la piazza ticinese sarà più toccata, perché la maggior parte dei patrimoni italiani sono gestiti dalla piazza ticinese".

In tutti i casi, i gruppi bancari svizzeri ed esteri presenti sulla nostra piazza finanziaria non sono così sprovveduti. Gli istituti elvetici possono contare su piattaforme on shore in Italia e, inoltre, il cliente può scegliere di lasciare depositati i propri patrimoni in Svizzera, grazie al rimpatrio giuridico che avviene, come ha spiegato la signora Cotti Musio, tramite l'intestazione alla fiduciaria d'appoggio in Italia.

Da quanto si capisce per i bilanci delle banche elvetiche non è tanto lo scudo a fare paura, ma la campagna considerata dall'UDC "denigratoria" da parte del ministro Tremonti, che continua a considerare la Svizzera un paradiso fiscale. Un'immagine che potrebbe offuscare la credibilità di una piazza finanziaria che ha già subito il contraccolpo negativo conseguente alla crisi di UBS e alla vertenza fiscale americana.

Tornando alla realtà del nostro cantone, che trova in Lugano la terza piazza finanziaria per importanza, i timori si concentrano sotto il profilo occupazionale. Difficile, per ora fare previsioni sugli effetti dello scudo: "E' presto ora per dirlo - conclude Cotti Musio - Dipende molto dalle adesioni allo scudo. Azzardare ora delle previsioni sarebbe sbagliato".  
 

p.d'a.

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