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Un 45enne portoghese dovrà rispondere dell’omicidio della moglie che da un anno non viveva più insieme a lui. Il ministero pubblico richiede 20 anni di carcere
AARAU - Il primo giorno del processo a Luis*, un portoghese di 45 anni, è durato solo 29 minuti. L’uomo è arrivato questa mattina al tribunale di Rheinfelden nel Canton Argovia con i polsi e le caviglie strette dalle manette e non ha detto una sola parola sul delitto. Il 45enne è accusato di aver selvaggiamente ucciso sua moglie una sera di quasi tre anni fa. Era infatti il 20 maggio 2013 quando l’uomo, accecato dalla gelosia, aveva ucciso la moglie. Al momento dei fatti la coppia viveva separata da quasi un anno.
Ferocia - Secondo l’atto d’accusa - riporta il Blick - il 45enne si è recato a casa della moglie con la chiara intenzione di uccidere. L’uomo ha dapprima sbattuto la testa della donna contro il muro della cucina, per poi ripetere il gesto, più e più volte, contro il pavimento. Dopo averla uccisa, ha fumato tranquillamente una sigaretta sul balcone, come se quello che avesse appena fatto fosse la cosa più banale del mondo, prima di andare a costituirsi alla polizia.
Stratagemma - L’uomo è stato descritto come molto geloso. Per spiare la moglie dopo la separazione ha attuato uno stratagemma diabolico. Luis ha creato un finto profilo su Facebook. In rete l’uomo si fingeva una donna. Questo profilo gli avrebbe permesso di contattare la moglie e di spiare i suoi «movimenti social». A un certo punto, l’uomo inizia a sospettare che la moglie abbia un amante. Ed è allora che Luis decide di vendicarsi, trucidando l’ex amata.
Il ministero pubblico ha richiesto una pena di 20 anni di prigione oltre che della psicoterapia. Il verdetto cadrà probabilmente mercoledì 10 febbraio.
*nome di fantasia
