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GINEVRAQuattro mesi e 23 email per un rimborso

22.08.16 - 08:32
Dalla fine di aprile una famiglia neocastellana tenta di ricevere un risarcimento. La fine sembra vicina
Quattro mesi e 23 email per un rimborso
Dalla fine di aprile una famiglia neocastellana tenta di ricevere un risarcimento. La fine sembra vicina

GINEVRA - Tutto è bene quel che finisce bene per Nathalie e le sue figlie, Lia e Gaëlle, ma è ormai troppo tardi per calmare la loro rabbia. Dopo mesi di lotta, sembrano aver finalmente ottenuto l’indennizzo che EasyJet aveva promesso loro il 25 aprile. Il terzetto aveva dovuto fare la tratta Berlino-Ginevra in treno, invece che in aereo, per un problema della compagnia. «È inaccettabile che si debba muovere cielo e terra per essere rimborsati, la scadenza è stata costantemente rinviata», ha spiegato Gaëlle.

I primi confronti erano stati positivi. Nathalie aveva pagato 701 euro per il treno. Il 25 aprile, EasyJet aveva confermato il suo diritto a 250 euro di rimborso per passeggero. 750 euro dovevano esserle consegnate entro 21 giorni. Alla fine di maggio, ancora nulla. La società aveva solo chiesto un codice IBAN. A metà giugno, giunge l’informazione che «il rimborso per i clienti svizzeri è cambiato», sarà fatto attraverso un «bonifico bancario», ed è stato richiesto il codice swift.

Il 28 giugno, la prima lamentela per il mancato rimborso. A metà luglio, EasyJet ha scritto: «Il nostro servizio finanziario sta facendo il necessario, dobbiamo seguire una procedura che può sembrare facile e semplice, ma non lo è». Dopo questo messaggio e 23 email totali più nulla.

Stanca, Gaëlle ha contattato 20 minutes lunedi. Giovedì è stata contattata dall'azienda la madre. È stato detto che riceveranno 750 euro e 266 franchi, il prezzo dei biglietti dell’aereo. Venerdì non erano ancora arrivati.

La compagnia ha spiegato che negli ultimi mesi il servizio clienti è stato preso d'assalto e le procedure hanno subito dei ritardi. Il caso della famiglia svizzera è considerato già evaso.

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