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BASILEACome fermare gli acquisti oltre frontiera?

12.09.14 - 12:52
La proposta del consigliere nazionale Hans Fehr: "Abolire il rimborso dell’IVA per prodotti acquistati all’estero". Intanto a Eglisau (ZH) si vendono buoni acquisto scontati: con 160 franchi acquisti merce per il valore di 200 franchi
Foto d'archivio (Keystone)
Come fermare gli acquisti oltre frontiera?
La proposta del consigliere nazionale Hans Fehr: "Abolire il rimborso dell’IVA per prodotti acquistati all’estero". Intanto a Eglisau (ZH) si vendono buoni acquisto scontati: con 160 franchi acquisti merce per il valore di 200 franchi

BASILEA - Lungo la frontiera tra Svizzera e Germania il traffico è sempre molto intenso. E’ impressionante osservare il via vai di veicoli alle dogane. Tantissimi gli svizzeri che varcano la frontiera tutti i giorni per andare a fare la spesa, ma non solo. La Germania risulta molto attrattiva per il divertimento, l'intrattenimento e la ristorazione. Sono migliaia coloro che al fine settimana si recano oltre il Reno per andare a ballare nelle discoteche, a mangiare e bere in bar e ristoranti, a divertirsi nei grandi parchi acquatici e del divertimento all'ultimo grido.

"Il turismo degli acquisti" - In Svizzera è da parecchi anni ormai che la politica sta tentando di trovare soluzioni volte a rallentare quello che in tedesco viene chiamato "Einkaufstourimus", tradotto in italiano con "turismo degli acquisti", espressione ormai usata giornalisticamente nella Svizzera italiana, preferita a pendolarismo degli acquisti. C'è chi a livello svizzero, come ha fatto il Consigliere agli Stati ticinese Filippo Lombardi, propone il prolungamento degli orari di apertura dei negozi fino alle 20.00 (in Germania i supermercati sono aperti dalle 7 alle 22.00 dal lunedì al sabato), e c'è chi, a livello locale, chiede di abbassare il prezzo dei parcheggi.

La proposta di Hans Fehr - Oggi è la nuova proposta del consigliere nazionale dell'UDC Hans Fehr a fare notizia. Sull'edizione online della Baseler Zeitung si legge che l'esponente dell'UDC zurighese ha lanciato l'idea di abolire la possibilità di rimborso dell'IVA per gli svizzeri che vanno a fare spesa all'estero. Il consigliere nazionale conosce bene la situazione a Eglisau: "E' incredibile osservare la massa di persone che si recano in Germania", ha affermato l'esponente dell'UDC, preoccupato delle ripercussioni economiche per la sua comunità. "Questa è un'evoluzione pericolosa", ha dichiarato al quotidiano renano riferendosi alle difficoltà che riscontra l'economia locale che "non paga soltanto le tasse, ma forma apprendisti". Fehr propone la sua ricetta per rendere il pendolarismo degli acquisti meno attraente, sottoponendola all'attenzione del Consiglio federale.

C'è chi osserva che la proposta avanzata da Fehr si scontra con l'ideologia liberista dell'UDC che si batte da sempre contro gli interventi statalisti nel libero mercato. "In questo caso, tuttavia, questo provvedimento si concilia con la mia coscienza politica-economica", ha affermato Fehr.

Proposta non appoggiata all'unanimità nell'UDC - La proposta di Fehr, comunque, non trova l'appoggio unanime da parte dei suoi colleghi di partito. Il consigliere nazionale UDC, il basilese Sebastian Frehner, si dichiara contrario: "Mi oppongo ad ogni forma di politica di chiusura". Secondo lui per rispondere alla concorrenza tedesca bisognerebbe liberalizzare gli orari di apertura dei negozi, rendere meno rigida la politica dei parcheggi e fermare la regolamentazione ulteriore del diritto del lavoro.

Anche l'economia boccia la proposta - Anche da parte dell'associazione dei datori di lavoro basilese la proposta è bocciata: "Provvedimenti volti al protezionismo non rientrano nella politica dell'associazione dei datori di lavoro. Il direttore Christoph Buser: "La gente la percepirebbe come una punizione più che uno stimolo a comprare in Svizzera". 

I consumatori: "Tutta questione di prezzi" - C'è chi, invece, ritiene che, più che gli orari di apertura e le leggi, sono i prezzi a fare la differenza. Sara Stalder, direttrice della Fondazione per la tutela dei consumatori, ha dichiarato che il pendolarismo degli acquisti si combatte soltanto abbassando i prezzi della merce all'importazione. "Oggi lo sappiamo tutti che andando a fare la spesa all'estero si risparmiano centinaia, se non migliaia di franchi. In Svizzera siamo semplicemente derubati".

L'idea di Eglisau per limitare l'esodo - Ad Eglisau, paese di 5000 abitanti del Canton Zurigo, per combattere il pendolarismo degli acquisti, il comune ha stanziato 50mila franchi. L'idea: gli abitanti del comune possono acquistare un buono di 200 franchi al prezzo di 160 utilizzabile nella cinquantina di negozi presenti sul territorio comunale. I 40 franchi di differenza li stanzia il Comune. Una promozione che comunque terminerà una volta esaurito il fondo stanziato dal Comune.

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