Voto elettronico: parlamento Zurigo, forse è bene rinunciare
Primi firmatari dell'atto parlamentare sono Claudio Zanetti (UDC) e Esther Guyer (Verdi). Il primo ha fatto notare come votare online non sia in realtà molto più semplice che esprimere le proprie preferenze su una scheda da mandare poi per posta: la differenza sta però nel pericolo di manipolazioni, che con i computer può assumere proporzioni assai maggiori. A Ginevra è stata portata la prova che un voto elettronico può essere in un secondo tempo cambiato.
Anche Esther Guyer ha affrontato il tema della sicurezza: forse fra dieci anni i problemi saranno risolti, ma oggi non lo sono, ha detto. La fiducia nella correttezza dei risultati è fondamentale, in materia non esiste margine di manovra.
Contrari alla proposta si sono mostrati altri granconsiglieri, che hanno invitato a non capitolare subito e senza necessità. Walter Schoch (PEV) ha parlato di un'iniziativa anacronistica: l'e-voting - da anni sperimentato in alcuni circondari del cantone - arriverà comunque.
Ma alla fine 70 su 180 deputati hanno ritenuto di dover approfondire il tema. In base alla normativa sul Gran Consiglio zurighese ne sarebbero bastati 60.




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