Avanti 3-1 a una manciata di minuti dalla fine, i leventinesi hanno incassato tre reti in poco più di due minuti, arrendendosi 3-4 al Davos
AMBRÌ – Incassati tre gol in centotrenta secondi, l'Ambrì si è visto riprendere e superare (alla fine 4-3) dal Davos.
Tre punti, i primi “pieni” della stagione. A questo ambivano i biancoblù, reduci dalla gioia dell'Hallenstadion, nel match interno contro i gialloblù. Un successo casalingo contro i grigionesi sarebbe stato necessario per cancellare l'imbarazzante “0” alla voce vittorie al 60' e per dare seguito a una striscia positiva divenuta già importante. Un successo casalingo sarebbe stato necessario anche (e soprattutto) per rendere un po' più “in carne” una classifica che, a causa dei tentennamenti delle primissime uscite dell'anno, alla vigilia del match era piuttosto magra. Contro un gruppo, quello guidato da Arno Del Curto, indebolito dalle tante assenze, i leventinesi si giocavano insomma parecchio in termini di serenità: alla fine della serata si sarebbero potuti infatti trovare sopra la riga per la prima volta in stagione o addirittura staccati di cinque punti dall'ottavo posto.
Alla fine, per come è andata la contesa, di serenità alla Valascia se n'è "respirata" poca.
E dire che le grandi speranze dei ticinesi sono state alimentate da un inizio di gara più che positivo. Elias Bianchi ha infatti impiegato appena 86” per superare Senn e rendere ancora più evidenti i problemi di un Davos comunque volenteroso. Un soffio prima della fine del tempo ci ha poi pensato l'onnipresente Guggisberg a siglare il 2-0. Il secondo parziale ha mostrato, invece, quanto può essere strano l'hockey, quanto può essere inspiegabile lo sport. L'Ambrì è cresciuto, limitando al minimo le folate degli avversari e rendendo legittimo il proprio vantaggio. Piacevole e frizzante non si è però mostrato concreto e, oltre a sprecare troppo in powerplay (4' a Rahimi e 2' a Heldner), si è una volta ancora fatto sorprendere in shorthand: Lindgren ha beffato Zurkirchen al termine di un contropiede e il risultato è così tornato in discussione.
Davanti agli oltre 5'300 presenti alla Valascia i padroni di casa hanno in ogni caso provato a non farsi rovinare la festa e, con un terzo terzo cominciato a tutta velocità (rete di Fuchs al 41'38), hanno preso il largo. Superata indenne la penalità di Lhotak (46'40”), i leventinesi si sono sentiti vicinissimi al traguardo. Errore, tremendo errore. Schiacciati da un Davos assai determinato, nel giro di 130” sono infatti riusciti nell'impresa di incassare addirittura tre reti. Quella dell'ex Gregory Sciaroni e quelle di Corvi e Jörg.
Quattro minuti di pressione (ma anche le parate provvidenziali di Zurkirchen a stoppare le ripartenze ospiti) non sono bastate ai ticinesi per rimettersi in piedi: alla terza sirena l'intero bottino è infatti, incredibilmente, finito nelle mani dei gialloblù.
Continuità, maturità, attenzione: l'Ambrì ha mostrato di non avere ancora nulla di tutto ciò. La stagione è lunga, questo è vero, ma capitomboli come quello contro la truppa di Arno Del Curto sono difficilissimi da digerire. E, in una classifica cortissima, possono costare carissimo.
AMBRì-DAVOS 3-4 (2-0, 0-1, 1-3)
Reti: 1'26” Bianchi 1-0; 19'12” Guggisberg (Emmerton) 2-0; 32'53” Lindgren (Ambühl) 2-1; 41'38” Fuchs (Trunz) 3-1; 53'21” Sciaroni (Giliati) 3-2; 54'47” Corvi (Giliati) 3-3; 55'31” Jörg (Ambühl) 3-4.
AMBRÌ: Zurkirchen; Mäenpää, Berger; Pesonen, Emmerton, Guggisberg; Collenberg, Trunz; Bianchi, Lhotak, Kostner; Gautschi, Fora; Berthon, Kamber, D'Agostini; Zgraggen, Ngoy; Monnet, Fuchs, Duca.
Penalità: Ambrì 4x2'; Davos 4x2'.
Note: Valascia, 5'336 spettatori. Arbitri: Fischer, Kurmann, Borga e Progin.