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Lo sprinter giamaicano: «Sono triste, ma ci sono delle regole»
LONDRA (GBR) - Usain Bolt prende posizione sull'esclusione degli atleti russi dai Giochi di Rio. «Sono triste, ma ci sono delle regole», spiega lo sprinter giamaicano da Londra. «Non vorrei commentare, le regole sono regole, ci sono dei responsabili che prendono delle decisioni e non ci sarebbe bisogno di discutere su queste. Un atleta dovrebbe guardare ai suoi obiettivi, non a quello che accade dietro le quinte».
Per Bolt, in ogni caso, «se si dispone di prove che attestano che un atleta ha assunto sostanze proibite, bisogna adottare sanzioni. È necessario portare avanti questa battaglia. Chi imbroglia deve essere processato ed eventualmente sanzionato, è questo il messaggio giusto». Il discorso vale anche per se stesso e per i suoi compagni di nazionale, come lo staffettista Nesta Carter: «Potrei perdere la medaglia che ho vinto con la mia nazionale a Pechino 2008, ma se queste sono le regole - conclude Bolt - cosa posso fare io? Sono stati eseguiti dei test, io ho fiducia nei miei medici e nel mio staff, vedremo come andrà a finire».
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