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LUGANOClementino arriva a Lugano: “Non vedo l’ora di salire su quel palco”

14.01.16 - 06:00
A Sanremo vado con una canzone che mi rappresenta al massimo, non mi sono "sanremizzato"
Clementino arriva a Lugano: “Non vedo l’ora di salire su quel palco”
A Sanremo vado con una canzone che mi rappresenta al massimo, non mi sono "sanremizzato"

LUGANO - L’evento di MusicNet, in programma dal 15 al 17 gennaio al Padiglione Conza di Lugano, vedrà tra i vari ospiti anche Clementino, una delle voci più innovative della musica napoletana.

Dopo l’esperienza di Pechino Express, e soprattutto dopo il fortunato capitolo discografico di Mea Culpa, con la partecipazione di Jovanotti e dei Negrita e anche Disco d’oro, il rapper fa tappa a Lugano, e si racconta prima del concerto.

Canti sia in napoletano che in italiano. Come scegli quale lingua usare?

Di solito si inizia a rappare solo in dialetto napoletano e poi si passa all’italiano. Io da sempre ho rappato in entrambe le lingue. Addirittura alcune mie canzoni hanno le strofe in italiano e il ritornello in dialetto, come per esempio O’ vient. Oppure ho un altro modo di scegliere, quello di ascoltare la base: se mi dà una sensazione un po’ cruda, oppure di divertimento rappo in napoletano. Se invece la base mi fa venire in mente problemi sociali e voglio arrivare a tutti canto in italiano. Però mi piacciono entrambe le lingue, perché il napoletano assomiglia molto all’americano, non avendo le ultime vocali, e ci sono più rime. L’italiano invece ha parole che finiscono in vocali, e mi piace giocare con le due lingue.

Fra poco ti vedremo a Sanremo. Avresti mai immaginato di esibirti all’Ariston?

All’inizio pensavo che il rap non potesse andare a Sanremo perché molte volte questo genere musicale non rientra in questi schemi, però poi mi sono detto che potevo provarci. Volevo andare sia per esperienza, per vedere cosa succede, ma soprattutto ci vado per lasciare un messaggio sociale in cui parlo dell’emigrazione di tutti i ragazzi che sono andati via di casa per lavoro: infatti la canzone si intitola “Quando sono lontano”. Quindi non mi sono creato il problema di andare a Sanremo, perché vado con una canzone che mi rappresenta al massimo, non mi sono “sanremizzato”, ho portato una canzone che poteva uscire su qualsiasi mio album, l’unica differenza è che la canterò all’Ariston.

Di solito tra rapper o ci si ama o ci si odia. Tu hai qualcuno che ti sta particolarmente simpatico o antipatico?

Io credo di essere abbastanza simpatico, perché vado d’accordo con tutti. Non ho problemi tra faide e guerriglie rap. Ho già dato quando ero più giovane e facevo le gare di freestyle, ora che ho 33 anni le cose sono un po’ cambiate, vado d’accordo con la maggior parte della scena italiana, da Marracash a Salmo, da Gué Pequeno a Rocco Hunt.

Come è stata la tua esperienza a Pechino Express (reality adventure in onda su Rai2)?

È stata una bella esperienza e mi sono davvero divertito, anche perché non mi sarei mai sognato un giorno di andare in Myanmar, mi è sempre sembrata una situazione molto lontana.

Quanto ti ha aiutato nel rap la tua passione per il teatro e viceversa?

Tantissimo, anche per la presenza scenica quando suono dal vivo, per tenere la voce, o fare i videoclip. È una cosa che mi piace molto.

Puoi anticiparci qualcosa del concerto di domani qui a Lugano?

Non vedo l’ora di salire sul palco, alcuni amici mi hanno già contattato sulla mia pagina Facebook dicendo che mi aspettano a Lugano. Porterò le mie canzoni più famose, da O’ vient fino ai successi del nuovo album, e intratterrò il pubblico anche con un po’ di freestyle. Con me ci sarà Dj Tayone. Ci saranno anche canzoni nate con le collaborazioni, ad esempio di Fabri Fibra, Pino Daniele, Jovanotti e Rocco Hunt. Inoltre con Lugano ho un legame particolare, perché conosco Maxi B, abbiamo suonato insieme all’Hip Hop Kemp a Praga.

Sei tifosissimo del Napoli. Qualche pronostico?

Incrociamo le dita, quest’anno è andata bene, siamo campioni d’inverno, speriamo di puntare più in alto!

 

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