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L'OSPITERegioni di montagna: «No all'iniziativa Economia verde»

10.08.16 - 09:57
Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB)
Regioni di montagna: «No all'iniziativa Economia verde»
Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB)

Nell’ambito delle votazioni del 25 settembre, il Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB) raccomanda di respingere l’iniziativa popolare « Economia verde ». Questa iniziativa potrebbe ridurre la qualità di vita e le attività economiche delle regioni di montagna e degli spazi rurali. Al posto di voler imporre delle nuove restrizioni, sarebbe preferibile che questo concetto fosse messo in pratica su base volontaria.

L’iniziativa popolare «Per un’economia sostenibile ed efficiente in materia di gestione delle risorse» sarà sottoposta alle urne il prossimo 25 settembre. Questo testo imporrà numerose restrizioni alla popolazione, oltre che all’economia.

Le regioni di montagna e gli spazi rurali saranno molto colpiti. L’agricoltura dovrà, ancora una volta, procedere a degli adattamenti. Così, il sistema dei pagamenti diretti dovrà ancora essere particolarmente orientato verso delle prestazioni ecologiche. Il ruolo degli agricoltori si limiterà sempre di più al mantenimento del paesaggio. Questo contravviene agli obiettivi di un’agricoltura produttiva e all’approvvigionamento del paese grazie alle risorse locali.

Questa iniziativa condurrà anche a un rincaro dei trasporti. A causa delle offerte poco sviluppate nell’ambito dei trasporti pubblici, le regioni di montagna e gli spazi rurali sono particolarmente dipendenti dalla strada e dai veicoli privati.

Sarà anche penalizzato il turismo, particolarmente importante per questi luoghi. Attualmente, questo settore deve già affrontare la concorrenza dei paesi vicini e dei mercati stranieri. In quest’ambito, la forza del franco svizzero pesa enormemente su questo settore. Un’accettazione di questa iniziativa contribuirebbe certamente ad aumentare i costi dei trasporti, dell’alimentazione e delle offerte turistiche. Secondo molti, verosimilmente, una tale evoluzione avrebbe delle conseguenze fatali per diverse imprese turistiche. Inoltre, le ditte esportatrici, come il settore orologiero presente nel Giura o le attività chimiche e metallurgiche insediate nell’arco alpino, saranno confrontate a un rincaro della loro produzione.

L’economia verde può anche essere attuata senza costrizioni. Il contro-progetto indiretto del Consiglio federale, che fortunatamente è stato respinto dal Parlamento federale, dà un’idea del peso amministrativo legato a questa proposta.

Rifiutando questa iniziativa, il SAB non si oppone tuttavia al concetto di un’economia verde. Questo concetto può anche essere messo in opera nell’ambito dei progetti delle catene regionali di valore aggiunto e della promozione dei potenziali locali. Questo è per esempio accaduto con la Fondazione Alpina per le Scienze della Vita a Olivone (TI), i produttori di erbe aromatiche della Val Bregaglia (GR) o anche la fondazione PhytoArk in Vallese. Queste iniziative sono state realizzate senza che lo Stato introducesse delle regole o degli obblighi. Per il SAB, questa è la via da seguire. Al contrario, l’iniziativa presentata va troppo lontano e ostacolerà l’economia, oltre che lo sviluppo delle regioni di montagna. Per questo motivo il SAB respinge chiaramente questo testo.

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