L'OSPITESì all'iniziativa contro la speculazione sulle derrate alimentari

Il prezzo di una tonnellata di grano nel 2008 è triplicato rispetto al 2003, da 125 a 440 dollari. L'influenza della speculazione alimentare su questo aumento è minimizzata dagli ambienti economici che preferiscono dare la colpa all'aumento dei consumi delle economie emergenti e alla siccità che ha danneggiato mondialmente i raccolti. Però, nello stesso lasso di tempo, curiosamente gli investimenti in derrate alimentari sono aumentati da 13 miliardi nel 2003 a 317 miliardi nel 2008 e gli speculatori, da essere un quinto del mercato, sono diventati quattro volte più dei compratori e venditori reali.

Si tratta di profitti alle spalle degli 800 milioni di donne, uomini e bambini che muoiono di fame, che spendono per sfarmarsi l'80% delle loro misere entrate e non possono permettersi questi aumenti di prezzo. Con l'iniziativa contro la speculazione sulle derrate alimentari queste intermediazioni parassitarie cesseranno in Svizzera e sarà un importante segnale globale. Questo divieto concerne gli attori finanziari - come banche, gestori di capitali, assicuratori sociali, eccetera - con sede o domicilio in Svizzera, attivi su altri tipi di speculazione e che quindi non subiranno gravi perdite ma anzi potranno vantarsi di svolgere più eticamente il proprio operato.

Il Partito Comunista accoglie l'iniziativa contro la speculazione alimentare cosciente che la fame nel mondo è causata da scelte politiche a dispetto di risorse che sarebbero sufficienti con una giusta distribuzione. Con questa iniziativa non si esaurisce la questione della fame nel mondo che deve essere portata avanti con azioni politiche in favore della sovranità alimentare: l'autodeterminazione di tutte le nazioni all'utilizzo del proprio territorio per sfamare le proprie popolazioni.