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L'OSPITECorruzione: prevenzione e lotta da parte delle aziende ticinesi

12.05.15 - 18:00
di Monica Zurfluh e Marco Passalia
tipress
Corruzione: prevenzione e lotta da parte delle aziende ticinesi
di Monica Zurfluh e Marco Passalia

Le aziende ticinesi, soprattutto quelle attive sui mercato internazionali, sono sempre più confrontate anche con problematiche che rientrano nel campo della lotta alla corruzione. Ci pare dunque importante chiarire in che misura un’azienda potrebbe rientrare in una dinamica di corruzione e quali provvedimenti è opportuno implementare per prevenire situazioni potenzialmente dannose per l’azienda.

L’articolo 1 delle Regole ICC sulla lotta alla corruzione riporta la seguente definizione: “Per corruzione si intende l’offerta, la promessa, la concessione, l’autorizzazione o l’accettazione di qualunque remunerazione indebita o di ogni altro vantaggio a favore di, da parte di o per ciascuna delle persone sopra elencate o per qualunque altra persona, con l’obiettivo di ottenere o preservare un affare o ogni altro vantaggio improprio, ad esempio in rapporto a contratti di appalto pubblici o privati, autorizzazioni di regolamentazione, fiscalità, dogane o procedure giudiziarie o legislative. La corruzione comprende spesso (i) la cessione di una parte del pagamento di un contratto a funzionari pubblici o a partiti politici o a impiegati della controparte, alla loro famiglia, ai loro amici o partner commerciali, o (ii) il ricorso a intermediari quali agenti, subappaltatori, consulenti o altri Terzi, al fine di convogliare i pagamenti a funzionari pubblici o di partito, o a impiegati della controparte, alla loro famiglia, ai loro amici o partner commerciali.”

La corruzione è una tematica che potrebbe quindi potenzialmente riguardare molte aziende, soprattutto quelle che operano sui mercati internazionali. I mercati in crescita attuali e futuri, in particolare, sono spesso ubicati in regioni e paesi il cui contesto imprenditoriale può essere caratterizzato da corruzione sistemica, pagamenti di agevolazione e tangenti utilizzati quali scorciatoie per aggirare gli ostacoli della burocrazia o per ottenere vantaggi economici. Inoltre, il futuro stesso di una piccola e media impresa (PMI) può talvolta dipendere dalla vincita di un appalto, dall’ottenimento di un’autorizzazione oppure ancora dal lancio tempestivo di un prodotto sul mercato. Tutto ciò, combinato con la pressione per raggiungere il successo e con conoscenze imprecise del contesto politico-culturale e del quadro giuridico aumentano il rischio per le PMI di ritrovarsi coinvolte in tali atti, sottovalutandone le conseguenze.

Negli ultimi anni la lotta alla corruzione si è notevolmente intensificata a livello nazionale e internazionale. In seguito a questi sviluppi anche la Svizzera ha inasprito ed esteso la normativa anticorruzione. In base al nuovo ordinamento, nel nostro Paese sia le persone fisiche sia le imprese che corrompono ufficiali pubblici stranieri sono, perseguibili penalmente con pene pecuniarie che possono arrivare fino a cinque milioni di franchi e pene detentive fino a cinque anni. Un’impresa è inoltre responsabile degli atti di terzi (agenti, intermediari o distributori) qualora li induca a comportamenti corruttivi o non implementi le misure ragionevolmente necessarie per impedire loro di adottare tali atteggiamenti. Oltre al rischio di condanna, le aziende ree di atteggiamenti illegali possono potenzialmente subire anche altre conseguenze negative, quali l’esclusione da prestazioni e progetti statali, oppure gravi contraccolpi in termini di reputazione.

Il complesso tema della prevenzione e della lotta alla corruzione deve quindi diventare parte integrante della cultura aziendale. Tra i più rilevanti strumenti gestionali di contrasto alla corruzione vi è innanzitutto la formazione del personale destinato ad operare in settori e mercati particolarmente esposti a questo rischio: una formazione adeguata favorisce una maggior consapevolezza nell’assunzione di decisioni, riducendo altresì il rischio di compiere azioni illecite. Il secondo strumento di lotta alla corruzione è quello di avvalersi di partner affidabili: una selezione attenta dei partner è quindi un aspetto fondamentale, così come lo è la stipula di contratti che prevedano un codice di comportamento e la facoltà di revoca in caso di mancato rispetto di tali principi etici.

Più ampi ragguagli sui rischi di esposizione alla corruzione, sulla prevenzione e sulle conseguenze di tali sono stati dati durante la conferenza organizzata martedì 12 maggio dalla Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi (Cc-Ti) in collaborazione con Switzerland Global Enterprise (S-GE) e che ha visto la presenza di relatori di spicco che hanno saputo fornire interessanti spunti ai numerosi presenti. Per concludere, in base al nostro contatto regolare con le aziende constatiamo che gli operatori economici sono sempre più attenti a questi aspetti sia per ragioni di carattere etico e di reputazione, nonché per questioni di buon funzionamento dell’attività aziendale.

 

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