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CORRISPONDENZE ESTEROUn rito sulla tomba dell'antenata, per un futuro più radioso

12.10.14 - 17:12
Una cerimonia millenaria che torna in vita, pittoresca ma ricca di rispetto
Foto Maria Martignoni
Un rito sulla tomba dell'antenata, per un futuro più radioso
Una cerimonia millenaria che torna in vita, pittoresca ma ricca di rispetto

IRINGA - C'è una tomba in mezzo al villaggio degli Hehe, una tribù della Tanzania sud-occidentale. Sulla tomba sono indicati il nome e la data di morte: 1920. Una volta la tomba era un cumulo di terra e due o tre sassi accatastati. Ora è una maestosa tomba di cemento, con una grande croce scolpita.

La tomba si trova nel cortile di una casa. Il proprietario non ha nessun legame con la tomba. Quando ha comprato lo spiazzo tempo fa, gli è solo stato fatto presente che sul suo terreno c'era una tomba. Lui ha annuito, conscio che che la tomba non sarebbe stata toccata, e che un giorno in tutta probabilità sarebbero arrivati i parenti a della morta in visita.

E oggi eccoli, sono arrivati! Un gruppo di una cinquantina di persone in festa, tutti caricati su un furgoncino a rimorchio. Donne ululanti, uomini che cantano con in mano un bicchiere di birra di mais. Il proprietario osserva dalla finestra. Accidenti!, sulla tomba ci ha messo i calzini ad asciugare. Ma ora è troppo tardi per toglierli. Loro non bussano nemmeno, entrano nel cortile, sbattono via i calzini un po' sdegnati e cominciano i riti. Canti e balli. C'è un agnello legato a un tronco. Sono venuti a ripitturare la tomba.

Una signora molto imponente sulla settantina comanda la cerimonia. L'antenata della tomba era la nonna di sua nonna. Un giorno le è apparsa in sogno, chiedendole di ricordarsi di lei, e per questo oggi uomini e donne dipingono, cucinano e si alternano nei balli a fianco alla sua tomba. È una cerimonia antica di mille anni. Tempo fa, in giorni di visita agli antenati, le loro tombe venivano semplicemente rispolverate. Ora le tombe le si tinge di bianco. Le si ricostruisce in cemento. Ma lo scopo è sempre lo stesso: mostrare agli antenati rispetto e riconoscenza, e pregare loro per l'esaurimento di desideri e suppliche.

Mentre l'agnello viene sacrificato la trisnipote della morta prega ad alta voce sulla tomba. I presenti si inginocchiano, e pregano con lei. C'è chi invoca protezione, chi chiede guarigione, chi parla di figli, amore, denaro. È un gran vociare, qualcuno canta, qualcuno grida, qualcuno piange e si dispera.

Poi l'agnello viene messo sul fuoco, e la festa continua. C'è da mangiare e da bere per tutti. È la nipote a decidere quale parte dell'animale si aggiudicherà ognuno. Chi prende gli occhi, chi la lingua, chi il cuore e chi i testicoli. Alla fine del banchetto il teschio dell'agnello verrà poi ripulito e appeso a un ramo vicino alla tomba, segno del sacrificio compiuto. Ai piedi dell'albero viene pure lasciato un goccio di birra per l'antenata, casomai le venisse sete durante la notte.

Questo genere di cerimonia è un qualcosa di più di una semplice festa, dove ballare e divertirsi. La gente crede nel potere degli antenati, nella forza delle loro azioni benefiche o malefiche. Crede nel bisogno di mostrar loro rispetto e considerazione, ed è consapevole del rischio a cui si va incontro se si agisce altrimenti. Loro possono darti il successo, oppure gettarti nella sofferenza. Possono cancellare la più terribile delle malattie oppure costringerti alla pazzia. E anche se qualcuno discute sottovoce che forse la signora viveva da ladra, oppure era una bugiarda, o ancora una poco di buono; in fondo tutto questo non fa nessuna differenza. Ora lei è un qualcosa di più. È un'antenata, morta da quasi cent'anni. Uno spirito che ci osserva ed ha pieno potere sulle nostre vite.

Le tombe sono a milioni, nei villaggio e nelle città. Si può comprare il terreno, ma anche se la proprietà si trova nel centro della capitale la tomba rimane lì. Non si può comprare una tomba. E non si può togliere, o rimuovere. È tabù, è impensabile. Anche senza credere nel potere degli antenati, il rispettare le tombe è per tutti una necessità. Ed è perfettamente chiaro che anche dopo la vendita del terreno i parenti del morto possono arrivare ogni momento a cerimoniarlo.

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