Cerca e trova immobili

RUSSIAVentennio di stagnazione per la Russia? Non tutti la pensano così

31.10.16 - 19:22
Si dividono gli analisti sul futuro dell'economia russa
Ventennio di stagnazione per la Russia? Non tutti la pensano così
Si dividono gli analisti sul futuro dell'economia russa

MOSCA - Un ventennio di stagnazione. E' quel che rischia la Russia se le previsioni contenute nella bozza del documento di previsione macroeconomica stilato dallo stesso esecutivo e consegnato alla Duma si tradurranno in realtà.

Uno scenario da incubo che, secondo alcuni analisti, potrebbe essere anche fin troppo "ottimista". Ipotesi indirettamente confermata da Alexei Kudrin, 'guru' economico di Vladimir Putin, secondo cui il governo "non ha una comprensione chiara" della realtà economica in cui naviga oggi la Russia.

Il documento, che copre l'arco temporale sino al 2034 e viene aggiornato ogni sei anni, stima infatti che l'economia crescerà sì nei prossimi 18 anni ma con percentuali molto modeste, comprese fra un minimo dell'1,6% (nel 2017-2020) e un massimo del 2,1% (nel 2021-2025).

Quel che è peggio, non si prevede alcun boom negli investimenti, che non supereranno il 3,2% annuo persino nei cicli migliori. Il deficit di bilancio diverrà poi una costante, visto che dal quasi 4% dell'anno corrente si arriverà allo 0,7% solo nel 2034 e la valuta nazionale, il rublo, continuerà a perdere valore rispetto al dollaro, passando da un tasso di cambio medio di 70 punti per il triennio 2017-2020 ai 77,4 previsti per il 2035.

Tutto ciò avrà un impatto pesantissimo sul bilancio dello Stato. Che vedrà ridurre le entrare erariali dal 16,1% del Pil nel 2016 al 13,1% nel 2034 e sarà così costretto a tagliare la spesa pubblica dal 19,8% del Pil (anno corrente) al 13,9% (ultimo anno previsionale). Una vera e propria catastrofe, soprattutto considerando che il rapporto stima un apprezzamento del petrolio russo - indice Urals - fino a 53 dollari al barile, oggi ben al di sotto dei 40. La sfilza di dati negativi non tiene ovviamente conto di shock imprevedibili ma si basa su "macrofattori" al momento disponibili.

Completamente diverso il quadro tracciato qualche giorno fa da Kenneth Rapoza, analista finanziario ed editorialista per la rivista economica americana "Forbes". Secondo Rapoza, nonostante abbia subito negli ultimi anni fattori negativi quali la diminuzione dei prezzi del petrolio e le sanzioni da parte dell'Occidente, l'economia russa ha tenuto ed ha proceduto a riforme utili per affrontare il futuro.

Sempre secondo l'esperto,  l'economia russa sta riuscendo a superare le difficoltà. Come riferisce RT, anche Karl Sevelda, numero 1 dell'austriaca Raiffeisen Bank International, presente e attiva dal 1990 nella Federazione Russa, guarda con ottimismo al futuro della Russia e dichiara che il gruppo «resterà in questo mercato».

Secondo l'analista di Forbes la debolezza del rublo si è rivelata «una benedizione per diversi settori, in modo particolare nell'industria agricola».

Tadashi Tsukaguchi, ex esperto del mercato di derivati per Black Rock ed oggi direttore di un fondo d'investimento e di ricerca a Tokyo, ritiene che per i mercati russi vi sia un chiaro potenziale di sviluppo. Una previsione che si basa sul fatto che, mentre l'Ue sta cercando di stimolare la crescita con il Quantitative Easing, in dicembre è previsto il rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed, che potrebbe portare al ribasso dei mercati dei paesi occidentali industrializzati. Gli investitori quindi si indirizzerebbero quindi verso i mercati emergenti, tra i quali vi è anche la Russia.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE