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MERCATI FINANZIARIIl rublo e il petrolio spaventano le borse

15.12.14 - 20:51
Non smette di scendere il prezzo del petrolio. Oggi ha registrato un calo del 2% assestandosi a 56,5 dollari il barile
Il rublo e il petrolio spaventano le borse
Non smette di scendere il prezzo del petrolio. Oggi ha registrato un calo del 2% assestandosi a 56,5 dollari il barile

FRANCOFORTE - Rublo e petrolio spaventano i mercati e mandano l'indice europeo Stoxx 600 a picco, ai minimi da fine ottobre. I listini del Vecchio Continente registrano una della loro peggiori performance bruciando quasi 200 miliardi di euro di capitalizzazione.

È questo il prezzo virtuale pagato in una seduta nervosa che soffre per i timori per la crisi in Russia. L'Euro Stoxx 600 ha perso oggi il 2,19 per cento in particolare, segnalano i gestori che operano sul mercato, dopo che i dati macro hanno mostrato un declino nella produzione per l'area di New York e il prezzo del petrolio ha ripreso la discesa.

In chiusura dei mercati europei il cambio tra l'euro e il biglietto verde era a quota 1,2460 mentre prosegue e si aggrava il crollo del rublo, che fa registrare un altro record negativo nei confronti dell'euro e del dollaro. La moneta europea è arrivata a essere scambiata a 78,48 rubli, mentre la valuta americana a 63,03. Il petrolio Wti è invece di nuovo in calo del 2% a 56,5 dollari al barile. Notizie meno tragiche arrivano invece dal fronte titoli di Stato con lo spread Btp/Bund sceso 137 punti e il rendimento del Btp decennale sotto al 2%.

Milano è maglia nera con un calo del 2,8% del Ftse Mib ma soffrono anche Parigi (-2,5%), Francoforte (-2,7%) ed Atene (-2,48%). Poco meglio Londra che ha perso l'1,87%. A Mosca è una vera e propria giornata da dimenticare con l'indice Micex che ha chiuso in ribasso del 2,38% e l'indice Rts affondato a -10,12%. A Wall Street il calo è più contenuto a seduta ancora aperta ma lo S&P 500 scende sotto quota 2.000 punti per la prima volta da ottobre.

Quanto al Vecchio Continente l'indice di riferimento dell'energia, in flessione del 3,06%, mostra la tensione nel settore dove tra i big Total ha perso il 2,8% e BP il 3,2 per cento. Pesanti anche le materie prime (-2,9%) e le banche (-2,7%).

Il nervosismo sul mercato, che dopo la Grecia ora guarda alla Russia, è un segno di debolezza economica generale, commentano gli osservatori che guardano già alla riunione di mercoledì della Fed. Qualcuno agita lo spauracchio della recessione anche a Mosca ma gli analisti lo ritengono prematuro. L'andamento della divisa russa e quello delle quotazioni del greggio sono in stretta correlazione. La recente decisione da parte dell'Opec di mantenere le quote estrattive a quota 30 milioni di barili al giorno non è piaciuta e ha causato un ulteriore calo del prezzo del petrolio che negli ultimi mesi aveva già perso il 30% circa.

ats

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