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LUGANORuba 3 milioni al patron del Servette, condannato a 20 mesi

10.09.14 - 06:55
Italo-svizzero colpevole di appropriazione indebita
Ti-Press (archivio)
Ruba 3 milioni al patron del Servette, condannato a 20 mesi
Italo-svizzero colpevole di appropriazione indebita

LUGANO - Si è intascato ben 3 milioni di franchi, che sarebbero invece dovuti finire nelle tasche di Paul-Annik Weiller, patron del Servette, il faccendiere italo-svizzero condannato ieri per appropriazione indebita a 20 mesi sospesi per 2 anni.

Weiller aveva conosciuto M.G. negli anni '90. Il faccendiere romano era un imprenditore che si divideva tra gli USA, Lugano e Londra acquistando società in difficoltà (o semplicemente sottovalutate) per poi rivenderle.

 

Aveva acquistato ad esempio la Scotsman (macchine per cubetti di ghiaccio), e la Best Company (felpe per adolescenti); la Haas (tessuti d’arredamento) e la Evergreen. Tramite questa conoscenza Weiller partecipa assieme al faccendiere all’acquisto della Brigham’s, società di Boston che produce gelati.

 

I due creano un fondo (detenuto in misura del 25% da Weiller e del 75% da una società di M.G.) e poi vendono la Brigham’s per 15 milioni di franchi. Weiller, malato di cancro, scompare nel 1998 e con lui i 3 milioni che avrebbe dovuto incassare dalla vendita del 25% della Brigham’s.

 

"Scomparsi nel nulla", secondo la società che dopo la morte di Weiller detiene i diritti di quel 25%. Stando alla difesa M.G. e Weiller avrebbero in realtà risolto la faccenda quando quest’ultimo era ancora in vita. M.G. avrebbe versato all’ex presidente granata 1,5 milioni di franchi, ma i documenti però sarebbero "andati persi".

 

La tesi della difesa, però, non è andata giù né alla procuratrice pubblica Raffaella Rigamonti, né all’accusatrice privata, l’avvocato Emanuela Agustoni, ed evidentemente nemmeno al giudice Marco Villa. M.G. avrebbe utilizzato invece il denaro per finalizzare un concordato con istituti bancari e creditori in Italia e per comprare imbarcazioni di lusso. Da qui la condanna per M.G., che oggi si è reinventato fotografo di fama internazionale ed è entrato a far parte del "jet set".

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