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L'OSPITESosteniamo il futuro del Ticino!

02.09.14 - 09:11
di Barbara Bassi
Sosteniamo il futuro del Ticino!
di Barbara Bassi

Chi ha seguito in questi anni gli svariati convegni del mondo commerciale e imprenditoriale e dei partiti che si dicono vicini al mondo economico e ai valori tradizionali sicuramente ha sentito che l’economia è ferma e bisogna tornare a investire sul territorio, che si deve ricorrere a lavoratori esteri perché non si trova personale sufficientemente formato in Ticino e spesso neanche in Svizzera e così via con una litania di altre carenze alle quali è necessario porre rimedio.

Investire nel futuro

Molto spesso si cercano soluzioni veloci che guardano al domani ma non al dopodomani. “Dirigere vuol dire prevedere” dicevano i nostri antenati e la lungimiranza è infatti necessaria per costruire in modo che l’architettura resista alle intemperie. Questo sforzo di guardare lontano è chiesto ora ai cittadini che il 28 di settembre, nel rispetto del loro dovere civico, andranno a esprimersi alle urne.

A loro viene chiesto di essere bravi architetti e di scegliere quel progetto che vuole aiutare le scuole comunali a essere la casa del futuro per le nuove generazioni. Una nuova scuola che con un numero non eccessivo di allievi per classe (al massimo 20) permetta ai docenti di coltivare con maggiore attenzione l’importante vivaio di cittadini del domani. Questa iniziativa aiuta l’economia però anche su altri fronti. Crea maggiore occupazione nel settore della formazione ad esempio. Ma non solo.

 

Mense e doposcuola

Ecco una risposta anche per le famiglie.

Dagli ultimi dati risulta infatti che il 46% delle coppie con figli vede attivi professionalmente entrambi i genitori. E se da un lato ci sono comuni con un buon grado di organizzazione a livello parascolastico, in altri comuni diventa assai complesso per i genitori lavoratori organizzare il tempo di lavoro perché questo possa combaciare con quello scolastico. Questa iniziativa vuole dunque risolvere questo annoso problema. Da dire che sia il servizio di mensa che quello del doposcuola è un passo anche verso il pari trattamento dei comuni dando nuovamente attrattiva a comuni che, non potendo offrire servizi di questo genere, vivono un continuo svuotamento delle proprie aree.

Insomma pare proprio che per una volta tutti abbiano a guadagnarci eppure, come sempre accade, ci sono anche quelli che invitano a votare no. L’argomento principale, come ormai d’uso quando si vuole fare una scelta che abbia anche solo una parvenza sociale, è il costo. Beh inutile negarlo, un’operazione di questo genere non è gratuita.

Il comitato che ha preparato il progetto lo sa bene e ci ha pensato a lungo. Per questo propone un’applicazione della nuova normativa diluita su 5 anni. Detto in altri termini per i comuni si tratterebbe di una crescita annuale dello 0,2% del budget. Mentre per il cantone si parla dello 0,09% circa all’anno, ossia di circa 16 milioni di franchi. In termini complessivi il Ticino passerebbe dal 23,2% di fondi pubblici (di Cantone e Comuni) destinati alla formazione, al 23,5% restando comunque al di sotto della media intercantonale svizzera (nel 2007 il Ticino era al 24° posto).

 

Ora, sempre i nostri avi dicevano che sulle scarpe non si deve risparmiare. Meglio un buon paio di scarpe che tre paia scadenti perché i piedi sono quelli che ci devono portare lontano sulla via della vita e una volta che sono rovinati non c’è più modo di recuperare. Allora forniamo ai nostri figli, alle generazioni del futuro delle basi di qualità per percorrere poi la via di cittadino con gli strumenti giusti.

Non esitiamo e scegliamo di sostenere le nuove generazioni.

 

di Barbara Bassi, segretaria sindacale Syndicom

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