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LOCARNODue diversi sguardi sull' LSD

07.08.11 - 09:53
Ieri è stato presentato il documentario svizzero sullo scopritore dell'LSD. Ecco due diverse visioni di uno stesso film
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Due diversi sguardi sull' LSD
Ieri è stato presentato il documentario svizzero sullo scopritore dell'LSD. Ecco due diverse visioni di uno stesso film
LOCARNO - La 64esima edizione del Festival di Locarno si rivela ricca di inaspettate sorprese svizzere. All'interno del concorso Cineasti del presente si scopre "The Substance- Albert Hofmann's LSD", un bellissimo documentario che percorre la storia della sostanza allucinogena scoperta casualmente dal chimico svizzero Albert Hoffman nel 1943. Sperimentandone gli effetti su se stesso, si rese conto dell'estrema potenza di questo principio attivo che permette di alterare, o come afferma qualcuno ampliare, radicalmente la percezione umana. Ma Hoffan non sa ancora che la sua scoperta cambierà, in qualche modo il mondo. 
 
Negli anni Cinquanta, la psichiatria lo impiega come medicinale, facendolo diventare uno strumento per esplorare la mente umana. Il fenomeno LSD si rivela in tutta la sua portata  a partire dagli anni Sessanta, quando questa "bomba atomica dello spirito" si propaga fuori dagli ospedali, finendo nelle mani di quella gioventù fiorita, gli hippie.
 
All'inizio degli anni settanta la sostanza finisce sulla lista nera, viene proibita e tutta la ricerca medica si blocca all'improvviso. Oggi si assiste a un ritorno delle sostanze psichedeliche per uso medico e la ricerca ha ripreso il suo cammino naturale.
 
Il documentario è un assemblaggio ben riuscito di vecchi filmati di repertorio, interviste e immagini psichedeliche, che compongono una narrazione fluida e dinamica. Martin Witz spesso riesce a sostituire le spiegazioni con le immagini, con una particolare attenzione alla fotografia che risulta sempre molto curata. L'intervista a Hoffam è una vera chicca da non perdere, anche perché il chimico è morto solo tre anni fa all'invidiabile eta di 102 anni.

Aronne Giorgetti


LOCARNO - Tema non nuovo ma sempre di attualità, quello delle droghe, come l'LSD, l'acido lisergico scoperto nel 1943 dal chimico svizzero Albert Hofmann. Attorno a questa controversa sostanza allucinogena, in prima mondiale alla Sala alle 11h (replica l'8 e il 9 agosto) nel concorso "cineasti del presente", il regista svizzero Martin Witz offre quello che è più un bel documentario ben costruito, ben musicato e di facile comprensione, che non un film vero e proprio per il grande pubblico.
 
Con "The Substance - Albert Hofmann's LSD", Witz ripercorre, in modo un po' romantico e forse anche nostalgico, l'intera storia, medica, sociale e politica di questa sostanza, grazie a testimonianze e documenti del passato e del presente. Witz trasporta lo spettatore nell'avvincente storia dell'LSD, dalla sua nascita occasionale nei laboratori della Sandoz in Svizzera, ai suoi primi entusiastici test negli ambienti psichiatrici, all'immancabile ma improduttivo interessamento degli ambienti militari e di spionaggio, fino alla sua diffusione di massa nella controcultura degli anni '60 e '70.
La storia di una droga, quella di Witz, che è la storia di tante droghe, prima legali, poi tollerate, infine demonizzate e bandite, più per scopi politici che non per delle reali motivazioni scientifiche. Il pregio del film di Witz rimane comunque quello di far sapere al pubblico che l'LSD viene tuttora utilizzato oggi da certi psichiatri per rendere la vita dei malati di cancro meno tormentata. Ma non aggiunge molto di nuovo a quanto è già stato finora ampiamente mostrato (e scritto) sul tema, anche in Svizzera, come ha fatto l'anno scorso la regista svizzera Sabine Bally con il suo meno noto "Albert Hofmann - Perceptions".
 
Marco Jeitziner
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