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BANGKOKCambogia: khmer rossi, probabile rilascio Ieng Thirith

18.11.11 - 14:12
Cambogia: khmer rossi, probabile rilascio Ieng Thirith
BANGKOK - Potrebbe presto tornare in libertà per infermità mentale Ieng Thirith, l'unica donna tra i quattro ex leader dei Khmer rossi a processo per crimini di guerra e contro l'umanità. Dopo che ieri sera il tribunale misto dell'Onu in Cambogia ne ha disposto la liberazione, i procuratori hanno fatto oggi ricorso: una decisione verrà presa entro pochi giorni.

I giudici hanno riconosciuto i problemi di salute di Ieng Thirith (79 anni), dopo che le perizie sull'ex ministro degli Affari sociali durante il regime di Pol Pot avevano evidenziato perdite di memoria compatibili con i sintomi del morbo di Alzheimer; secondo il tribunale, "non c'era possibilità" che la donna potesse essere in salute per difendersi durante il processo, che si riapre lunedì a Phnom Penh. In caso di mancato appello, il rilascio sarebbe avvenuto entro 24 ore; ora che il ricorso è stato presentato, i giudici avranno 48 ore di tempo per valutarlo e poi emettere un verdetto.

Ieng Thirith è una dei quattro imputati del regime responsabile di 1,7 milioni di morti tra il 1975 e il 1979, assieme al marito Ieng Sary (ministro degli esteri), il "fratello numero due" Nuon Chea e il capo di stato Khieu Samphan, tutti ottuagenari e con vari problemi di salute. L'ex "first lady del regime" è accusata di aver "pianificato, diretto, coordinato e ordinato diffuse purghe" tra la popolazione.

Vissuta col marito nella loro villa di Phnom Penh fino al 2007, dal momento dell'arresto Ieng Thirith aveva già dato segni di instabilità mentale, non dicendosi pentita di nulla. Nel febbraio 2009 aveva alzato la voce contro i giudici, minacciando i suoi accusatori con una maledizione "fino al settimo girone infernale".

Iniziato con alcune udienze preliminari a fine agosto, il processo riprenderà questo lunedì nella capitale cambogiana, ma le prime testimonianze non verranno ascoltate prima del 5 dicembre. Con il rischio che l'anzianità degli imputati non consenta di arrivare alla fine del processo, il tribunale è da tempo criticato per gli scarsi risultati prodotti dopo indagini costate finora oltre 110 milioni di euro, e costantemente ostacolate da pressioni politiche.

ATS
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