Cerca e trova immobili

CANTONEUna pena più severa per l'accoltellatrice della Manor

24.08.23 - 16:32
La 30enne è stata condannata a dieci anni e mezzo sospesi in favore di un trattamento stazionario al posto dei nove decisi in primo grado.
Tipress
Una pena più severa per l'accoltellatrice della Manor
La 30enne è stata condannata a dieci anni e mezzo sospesi in favore di un trattamento stazionario al posto dei nove decisi in primo grado.

BELLINZONA - Dieci anni e mezzo di detenzione sospesi in favore di un trattamento stazionario in una struttura chiusa di durata indeterminata. Un anno e mezzo in più di quanto stabilito in primo grado. È questa la pena decisa dalla Corte d'appello del Tribunale penale federale di Bellinzona per la 30enne del Luganese che il 24 novembre 2020 aveva accoltellato due donne alla Manor di Lugano, ferendone gravemente una, mentre invocava "Allahu Akbar”.

Durante il dibattimento l'accusa aveva chiesto 14 anni di detenzione, sempre sospesi in favore di un trattamento stazionario, al posto dei nove inflitti a settembre 2022, mentre la difesa aveva proposto otto anni e sei mesi.

La pena è stata aumentata perché, diversamente dall’istanza precedente, «la Corte d’appello considera che vi sia concorso ideale tra il reato di ripetuto tentato assassinio e quello della violazione della legge Al-Qaïda/Stato islamico, ovvero che i due reati siano da applicare parallelamente, e che l’imputata debba di conseguenza essere condannata per entrambi», si legge nella sentenza. La Corte «ritiene in particolare che le modalità con le quali l’imputata ha commesso gli atti presso la Manor di Lugano siano andate oltre a quanto richiesto per l’adempimento del reato di tentato assassinio». 

Nella commisurazione della pena, «anche la Corte d’appello ha tenuto conto della scemata imputabilità stabilita dagli accertamenti peritali. Quali circostanze attenuanti della pena sono state considerate le condizioni di detenzione presso le Strutture carcerarie del Cantone Ticino e il pentimento espresso dall’imputata nel corso del dibattimento di secondo grado».

«Mi scuso con le vittime per quello che ho fatto. So che ho sbagliato. È sbagliato uccidere, anche i miscredenti, perché solo Dio lo può fare. Se tornassi indietro non lo rifarei», aveva detto in aula la giovane, che fino a quel momento non aveva mai mostrato rimorso.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE