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Nuovi sviluppi nell'inchiesta ticinese che vede coinvolto il luganese Davide Enderlin
LUGANO - Prosegue l'inchiesta ticinesi che vede coinvolto Davide Enderlin Jr. Ieri, su ordine del Ministero pubblico, diversi uffici a Lugano sono stati perquisiti ed è stato pure sequestrato del materiale. A riferirlo è la Rsi.
L’intervento delle forze dell’ordine non riguarda l’inchiesta genovese per il quale Enderlin era stato arrestato a maggio e per cui, ancor oggi, risiede a Como a disposizione della Giustizia italiana.
Le perquisizioni sono invece avvenute su mandato del procuratore pubblico Andrea Minesso in seguito al fallimento della Pramac di Riazzino, società che produceva pannelli fotovoltaici e nella quale Enderlin Jr. era presidente del Consiglio di Amministrazione.
La Pramac Swiss era fallita nel 2012 causando il licenziamento di 130 impiegati. I reati ipotizzati vanno dall'amministrazione infedele, la bancarotta fraudolenta e frode nel pignoramento, alla diminuzione dell’attivo in danno dei creditori e la cattiva gestione.
Oltre a quest’inchiesta, nei confronti del consigliere comunale a Lugano, sono pendenti altri due procedimenti.
