Si oppone al licenziamento. E 38 agenti della Comunale di Locarno scrivono al Municipio in segno di solidarietà
LOCARNO - Dice la sua il poliziotto della Comunale di Locarno finito nella bufera per presunti atti di esibizionismo durante il servizio. L'agente si è opposto al licenziamento prospettato dal Municipio, presentando all'esecutivo una lettera tramite il proprio avvocato. Lo riferisce oggi La Regione.
Nelle osservazioni inviate al Municipio il poliziotto definisce «arbitraria» l'inchiesta amministrativa aperta su di lui, contestandone modalità e conclusioni. Nella vicenda, ricordiamo, non sono emersi finora estremi per una denuncia penale. I comportamenti inappropriati dell'agente erano stati segnalati da alcuni colleghi. Ma non tutto il corpo di polizia locarnese è unanime nella condanna, anzi: una quarantina di agenti - riferisce sempre il quotidiano - avrebbero rivolto un appello scritto al sindaco Alain Scherrer e al resto dell'esecutivo chiedendo di ritirare il licenziamento. Nella lettera 38 firmatari esprimono la massima stima nei confronti del collega, sia dal punto di vista professionale che umano.
L'inchiesta amministrativa - ancora in corso - era giunta al giro di boa a giugno, quando l'ex procuratore Marco Bertoli titolare dell'incarto aveva presentato un rapporto intermedio al Municipio. Erano seguite audizioni di alcuni agenti e del comandante della Polizia (padre tra l'altro dell'agente finito nei guai). Tra le altre cose ora gli agenti si lamentano della conduzione dell'inchiesta, e di non essere stati ascoltati tutti.