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BELLINZONA - Dopo la presentazione del messaggio per la nuova Legge sull’apertura dei negozi giungono le reazioni delle parti interessate. La prima è quella di Federcommercio che a gennaio aveva avanzato la richiesta di rinvio allo scopo di sottrarre l’esame della legge alla frenesia e ai ricatti tipici del periodo elettorale.
“Esprimiamo la speranza che il nuovo Gran Consiglio possa e sappia esaminare le proposte approvate oggi dal Consiglio di Stato con la necessaria serenità e rapidità. Avremmo preferito soluzioni più coraggiose in risposta. Il progetto approvato dal Consiglio di Stato fotografa la situazione attuale e trasforma in regole le attuali deroghe. Per una parte dei negozi ci sono alcuni piccoli miglioramenti come la possibilità di restare aperti fino alle 19 in settimana e il sabato fino alle 18 anche d’inverno, compensati però da qualche peggioramento come la mezz’ora in meno il sabato durante la stagione turistica e l’anticipo di un’ora della chiusura la domenica nelle zone di confine.”
Per Federcommercio non c’è alcuna de-regolamentazione o un’esagerata estensione delle aperture domenicali e festive ma un semplice passaggio dalle deroghe alle regole.
Inoltre, nel corso del 2010 i rappresentanti di Federcommercio hanno dichiarato la disponibilità ad aderire alle richieste dei sindacati in materia di contratto collettivo alla condizione che vi fosse da parte loro il sostegno a nuove regole, più coraggiose e moderne e tali da migliorare la competitività del settore, almeno per la clientela ticinese, nei confronti dei negozi della fascia di frontaliera.
