"Sono pentito. Mi scuso con i miei zii e cugini, con i quali ho ormai perso la possibilità di ogni rapporto futuro, e con Dio. Ringrazio il mio difensore, il procuratore pubblico, il legale di parte civile, il giudice e la Corte. Datemi la pena che ritenete giusta. Per il risarcimento sono disposto a rinunciare al mio stipendio". Le ultime parole, prima della sentenza, sono spettate all’imputato. Ajmal Aziz le ha pronunciate in lacrime.
Oggi la sentenza. E' attesa in serata. La corte è presieduta dal giudice Mauro Ermani.