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INDIATurista svizzera violentata, gli arrestati mostrati in tv

18.03.13 - 08:48
La polizia ha messo davanti alla telecamere cinque uomini (con il volto coperto) accusati dell'aggressione di venerdì. Un portavoce della polizia accusa la donna e il compagno: "Parte della responsabilità è loro"
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Turista svizzera violentata, gli arrestati mostrati in tv
La polizia ha messo davanti alla telecamere cinque uomini (con il volto coperto) accusati dell'aggressione di venerdì. Un portavoce della polizia accusa la donna e il compagno: "Parte della responsabilità è loro"

NEW DELHI - Sono stati mostrati alla televisione indiana i cinque uomini arrestati per lo stupro di una turista svizzera venerdì sera.

I cinque sono stati allineati nella stanza di un commissariato del distretto di Datia, nello stato centrale del Madhya Pradesh. Il volto era coperto con un panno nero, ma ognuno indossava i propri abiti e non anonime tenute da carcerati, il che li rende in qualche modo riconoscibili.

 

Quattro degli arrestati, che hanno un'età compresa tra i 20 e i 25 anni, hanno negato di aver violentato la turista 39enne, come da lei dichiarato alla polizia indiana. Il gruppetto ha aggredito i due turisti elvetici, che stava facendo un giro dell'India in bicicletta, mentre montavano la tenda per affrontare la notte. Gli aggressori li hanno derubati, hanno picchiato il marito 30enne e hanno abusato della moglie sotto i suoi occhi.

 

Un sesto sospetto 19enne è stato arrestato domenica in un altro Stato, per essere ricondotto nel Madhya Pradesh. I sei compariranno già oggi davanti ad un tribunale. "Abbiamo arrestato le sei persone e saranno presentate a un magistrato nel pomeriggio. Chiederemo che siano poste in detenzione preventiva per cinque giorni", ha precisato all'afp un responsabile locale della polizia.

 

La coppia svizzera, dopo la denuncia e le visite in ospedale, si è recata a New Delhi. Un portavoce della polizia, riferisce il quotidiano britannico The Independent, ha affermato che la coppia ha una parte di responsabilità per essersi imprudentemente spinti in una parte remota del Paese, della quale avevano scarsa conoscenza. "Nessuno si ferma laggiù" avrebbe dichiarato l'ispettore Avnesh Kumar Budholiya. "Perché hanno scelto quel posto? Erano nel posto sbagliato al momento sbagliato. Si sarebbero dovuti fermare presso una stazione di polizia e chiedere informazioni sui luoghi dove dormire".

 

Una sociologa indiana biasima le affermazioni dell'ispettore: "Questo è tipico di tutti i casi che avvengono in India. La polizia non vuole assumersi responsabilità. Le donne indiane non sono al sicuro perché la polizia non si assume la responsabilità di renderle al sicuro".

 

Ats Afp

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