Il Codice penale prevede da due a cinque anni di carcere, la giovane turista elvetica rischia grosso
ROMA - «È solo una ragazzina, non stava facendo nulla di male». I genitori della 17enne svizzera, sorpresa venerdì a incidere la propria iniziale sul Colosseo a Roma, provano a minimizzare l'accaduto. Ma l'episodio ha fatto il giro del mondo e ha riportato l'attenzione sulla fragilità del patrimonio archeologico e monumentale dopo il caso del turista che non sapeva che l'Anfiteatro Flavio fosse un monumento antico.
L'atto di vandalismo compiuto dalla 17enne è stato immortalato in un video, girato da una guida turistica che stava accompagnando un gruppo di visitatori. Nella clip si vede la ragazzina che incide una "N" sul basamento del Colosseo e le urla e l'applauso di disapprovazione dei presenti. In un primo momento la giovane non capisce, poi fa spallucce e si allontana in direzione dei genitori.
«È la prima volta che sono riuscito a filmare un atto vandalico al Colosseo ma in sei anni ne ho visti a decine, c'è anche chi stacca parti del muro. Mi hanno anche sputato una volta perché ho rimproverato un ragazzo» ha raccontato a Repubblica David Battaglino, la guida dell'agenzia City Walkers che si è imbattuto nella giovane elvetica. «Stavo facendo il tour al Colosseo con il mio gruppo. E un ragazzo messicano mi ha fatto un cenno per indicarmi quella ragazza. Ho continuato a parlare col gruppo e col cellulare ho ripreso la ragazza e dopo qualche secondo il mio gruppo mi ha applaudito. A lei, in inglese, ho detto: "Vuoi un applauso?". La giovane ha compreso che era finita nel mirino di chi l’arte la tutela e si è allontanata».
Battaglino è andato fino in fondo: «Ho detto ai genitori che quel che aveva fatto la figlia era illegale e loro con un gesto di stizza mi hanno cacciato via. Ho detto al gruppo che avrei indicato la famiglia alla vigilanza, li ho fotografati e seguiti e ho subito raggiunto la vigilanza per indicarglieli». Come detto, i turisti elvetici hanno minimizzato l'accaduto ma i carabinieri la pensano diversamente. Ragazza e genitori sono finiti in caserma e sono stati denunciati.
Le conseguenze, almeno sulla carta, sono tutt'altro che da prendere sottogamba. La 17enne rischia, articolo di legge del Codice penale italiano alla mano, da due a cinque anni di carcere e fino a 15mila euro di multa in seguito alla denuncia per deturpamento e deterioramento di beni culturali. Non solo: c'è anche l'accusa di violazione del regolamento di polizia urbana della città di Roma.