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FRIBURGO"E' stato un delitto d'onore"

13.05.13 - 22:48
L'ex moglie dell'uomo assassinato a Frasses sabato sera ritiene che sia stato vittima di una faida tra clan
Foto Keystone
"E' stato un delitto d'onore"
L'ex moglie dell'uomo assassinato a Frasses sabato sera ritiene che sia stato vittima di una faida tra clan

FRIBURGO - Trentasei ore dopo la sparatoria di Frasses (FR), che è costata la vita a un padre di famiglia di 36 anni, viene confermata l'ipotesi del delitto d'onore. N.E., l'ex moglie italiana della vittima, S.E., ne è convinta: gli assassini sono arrivati dal Kosovo per ucciderlo. "Ho parlato con la famiglia del mio ex marito, con la quale sono rimasta in buoni rapporti - ha dichiarato all'edizione romanda di 20 Minuti - E secondo loro non vi è nessun dubbio: è stato un delitto d'onore".

La polizia cantonale friburghese ha confermato ieri che il padre e un fratello di S.E. erano già stati uccisi in patria. Come scrive albinfo.ch, sarebbero stati diversi gli omicidi perpetrati in passato all'interno del clan. L'ultimo si sarebbe verificato neppure due mesi fa. La giustizia non sarebbe mai riuscita a chiarire nessun caso. Un giornale kosovaro, ripresa da albinfo.ch, ha parlato di pista mafiosa.

"E' una guerra di clan" afferma N.E., l'ex moglie della vittima. "Una faida tra due famiglie, che si odiano da anni. Non si sa come sia iniziata, ma non ha nulla a che fare con la malavita" ha esclamato N.E. La donna, di cittadinanza italiana, ha evocato il "Kanun", una sorta di diritto tradizionale albanese in cui si prevede la vendetta con l'omicidio di un uomo della famiglia ritenuta colpevole di un delitto.

Il quotidiano online romando si rivolge allora ancora alla ex moglie della vittima, chiedendole se non si assisterà ora a una faida d'importazione, in Svizzera. "Non avrei mai pensato che potesse succedere", ammette N.E. "Sì, avevo paura quando mio marito partiva per andare in Kosovo con i bambini, ma che possa succedere qui... Non lo so".

"Siamo in contatto con le autorità kosovare" ha precisato Pierre-André Waeber, portavoce della polizia cantonale friburghese. E il resto della famiglia di S.E. in Svizzera, riceverà protezione? "Non è previsto, poiché non è possibile stabilire se sia effettivamente in pericolo".

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