Dopo Würzburg, Reutlingen e Ansbach la critica alla Cancelliera non giunge soltanto da destra. La critica di Sahra Wagenknecht, esponente della sinistra anticapitalista all'opposizione
BERLINO - L'aria si fa sempre più tesa in Germania. La politica di immigrazione voluta dalla Cancelliera Angela Merkel negli ultimi giorni ha subito uno schiaffo dopo l'altro. Würzburg, Reutlingen e Ansbach fanno tremare la GroKo (diminutivo usato dai tedeschi per indicare la Große Koalition), che esorta i tedeschi a non fare tutto di un'erba un fascio e di mantenere la lucidità.
Sahra Wagenknecht critica Angela Merkel - Ma l'opposizione ricomincia a farsi sotto. La bordate non arrivano soltanto da destra, ma anche da importanti rappresentanti della sinistra anticapitalista come Sahra Wagenknecht, capogruppo al parlamento della Linke.
Al primo canale televisivo pubblico tedesco Ard ha dichiarato «che gli avvenimenti degli ultimi giorni dimostrano che l'accoglienza e l'integrazione di un grande numero di rifugiati e di immigrati presenta notevoli problemi, molto più difficili da affrontare rispetto a quanto ci abbia voluto far credere la Merkel con la sua sconsiderata «Ce la facciamo»».
La guerra tra poveri - Parole forti, che dimostrano come anche una parte della sinistra (da non confondere con il liberalsocialismo e la socialdemocrazia) si stia dimostrando molto critica nei confronti di una politica dell'immigrazione che potrebbe creare conflitti sociali sempre più difficili da gestire e le cui vittime potrebbero diventare proprio ed inevitabilmente le classi più deboli.
«Germania sicura» - Nata e cresciuta nella ex DDR, figlia di uno studente iraniano a Berlino Ovest e di una cittadina della Repubblica Democratica Tedesca, Wagenknecht chiede che «lo Stato si impegni affinché «in Germania ci si senta di nuovo sicuri».
Le critiche a Wagenknecht da parte dei suoi compagni - Parole forti, che potrebbero creare di nuovo discussioni all'interno di un partito diviso nella politica dell'immigrazione. Già in gennaio Wagenknecht fu al centro delle critiche provenienti da diversi esponenti del suo partito perché, dopo i fatti del Capodanno di Colonia, dichiarò che «chi abusa del diritto di ospitalità, lo perde» e «in Germania vi sono delle capacità limitate» nell'accoglienza di profughi. Allora gli esponenti più «liberal» del partito la accusarono di «non rappresentare la sinistra».
«Rispettare le regole non significa per forza essere di destra» - Lei rispose ai suoi compagni così: «Credo però che la stragrande maggioranza della popolazione sia dell'opinione che dalle persone alle quali si dà protezione ci si debba aspettare che rispettino le regole del nostro Paese. E' una cosa normalissima e non di certo una veduta di destra».
In Germania un bambino su sette è povero - Wagenknecht con queste parole sollevava il problema del pericolo di una guerra fra poveri in un Paese, la Germania, dove un bambino su sette è considerato «povero» e, in certe regioni, come a Berlino, Brema e in certe aree deindustrializzate della Renania Settentrionale, uno su tre.
«Accogliere significa potere integrare» - «Se si accolgono delle persone, bisogna garantire che l'integrazione nella società funzioni», dichiarò in gennaio. «E ciò vuole dire - precisò allora - mettere a disposizione un numero sufficiente di alloggi. Già ora negli strati più bassi della società si sta creando una forte concorrenza per riuscire ad accaparrarsi un alloggio a prezzo moderato. Una concorrenza che inevitabilmente farà crescere i prezzi degli affitti».
«Più immigrati, più lavoratori a buon mercato» - Anche per quanto riguarda l'occupazione Wagenknecht dichiarò: «Anche il mercato del lavoro non è illimitato. Abbiamo 2,2 milioni di persone con una formazione specialistica e qualificata che altro non hanno che un minijob (lavoro atipico con paghe molto basse). Nonostante ciò ci si lamenta sempre che in Germania mancano i lavoratori qualificati».
Nach Anschlag in #Ansbach kritisiert @Linksfraktion-Chefin @SWagenknecht #Flüchtlingspolitik von Kanzlerin #Merkel: pic.twitter.com/GpPrSZFtBk
#Ansbach; Meine Gedanken sind bei den Verletzten und ihren Angehörigen. Der Staat muss jetzt alles tun,damit die Menschen wieder sicher sind